IPTV, denunciate quasi duemila persone per vendita di abbonamenti illegali

Contraffazione. Alterazione o uso di marchi o segni distintivi: brevetti, modelli e disegni. Violazione della proprietà intellettuale. Frode informatica. Sono questi alcuni reati che contesta la Guardia di Finanza di Varese a un uomo di 70 anni, portato davanti alla procura della repubblica di Milano e fortemente sospettato di essere un rivenditore di abbonamenti pirati. Denunciati anche i circa 1800 clienti.

IPTV, un modo facile ma illegale di gaurdare piattaforme a pagamento (Adobe Stock)
IPTV, un modo facile ma illegale di gaurdare piattaforme a pagamento (Adobe Stock)

Giovanni Morelli, si chiama così l’uomo denunciato dalle Autorità. Nato in Belgio, ma residente da tempo nel Varesotto, da circa tre anni aveva creato diversi portali online e canali Telegram, tvstreamingitalia e iptvpanamacity su tutti, allestendo una fitta rete di clienti a cui rivendeva abbonamenti IPTV per la visione (a un costo notevolmente minore) di canali quali Sky e DAZN, Mediaset e Disney+, le più importanti piattaforme live a pagamento.

IPTV, acronimo di Internet Protocol Television, una tecnologia sempre più di moda di questi periodi, un sistema di trasmissione che serve per vedere i canali TV tramite Internet, utilizzando il protocollo TCP/IP e senza, naturalmente, bisogno di sottoscrivere nessun abbonamento con le piattaforme che vanno per la maggiore.

Un guadagno triennale quantificato in circa 500mila euro

Da Disney Channel a Sky, passando per DAZN: i loschi affari delle IPTV (Adobe Stock)
Da Disney Channel a Sky, passando per DAZN: i loschi affari delle IPTV (Adobe Stock)

 

La IPTV si basa sull’utilizzo di liste, generalmente in formato M3U, in cui sono contenute le “coordinate” dei canali da guardare in streaming. Kodi è il software più utilizzato, ma ce ne sono altri, completamente gratuiti: da VLC (Windows/macOS/Linux) a Perfect Player, passando per OttPlayer, tanto per segnalarne quancuno. Software gratuiti sì, ma illegali. Ecco spiegato il motivo per cui il 70enne è stato denunciato dalla Guardia di Finanza, ma con lui anche i 1800 clienti, sicuramente accusati di reati minori, ma pur sempre accusati e denunciati. La Guardia di Finanza, a questi ultimi, ha contestato gli illeciti amministrativi nei confronti dei numerosi sottoscrittori di abbonamento con l’applicazione di sanzioni per complessivi circa 300 mila euro.

L’uomo, secondo la Procura di Milano che ha coordinamento le indagini, “si introduceva in sistemi informatici e telematici televisivi, protetti da dispositivi di sicurezza“, mediante software, per prendere il segnale codificato, e poi rivenderlo. Non solo.

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Gestiva tutta la parte di contatti con i potenziali clienti, che stipulavano una sorta di contratto di abbonamento (illegale, naturalmente): dopo averlo accettato le condizioni di Giovanni Morelli e comunicato il MAC Address del dispositivo IPTV nel quale attivare l’abbonamento, i clienti ricevevano pure il numero dell’ordine con gli estremi per l’esecuzione dei pagamenti.

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Gli inquirenti ipotizzano un guadagno da parte del 70enne quantificato in circa 500mila euro, frutto delle operazioni di vendita illegale effettuate dal 2017 al 2020. La frode si è concretizzata nella contraffazione, a fini di lucro, dei marchi delle società Mediaset Premium, Sky, Dazn, Disney Channel, coperti da copyright utilizzati, ma anche nella diffusione di interi palinsesti televisivi di canali ad accesso condizionato oltre che nella trasmissione in streaming tramite un dispositivo connesso alla rete internet: smart tv, tablet, pc, smartphone. Una pratica oramai conosciutissima.

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