Hyperloop, nel 2019 i primi passeggeri

Nei prossimi mesi la costruzione del primo tracciato in California. Pare che il futuro dei trasporti immaginato da Elon Musk sia a portata di mano. Nel frattempo il governo slovacco sta esplorando la possibilità di costruire una versione europ

Hyperloop è un progetto che promette al mondo di  viaggiare sulla terra ferma ad una velocità di molto vicina a quella del suono, ossia quasi 1000 chilometri orari. La tratta  Milano – Roma, ad esempio, potrebbe essere coperta in soli 40 minuti.

Hyperloop è un treno ultraveloce e non per questo non economico: infatti il progetto si fonda su un sistema di tubi sottovuoto, sui quali far scorrere delle capsule a misura d’uomo.

Dopo diversi annunci e dichiarazioni di ogni tipo, ecco la notizia che riguarda il primo test effettuato nel Nevada e che ha ottenuto ottenuto un risultato positivo; perciò molto probabilmente  tra qualche anno sarà completato il primo tracciato e si potrà sperimentare il sistema nel suo complesso. Infatti, la prima linea che collegherà San Francisco a Los Angeles ci fa fantasticare su un futuro in cui aerei e treni veloci non esisteranno nanche più.

Il gruppo di lavoro ha risolto alcune questioni tecniche, come ad esempio il problema della levitazione magnetica, che è stata risolta con  Indutrack, un sistema capace di funzionare in assenza di energia elettrica.

Sembra che la prima tratta commerciale che verrà percorsa a 600 km orari, dovrebbe essere inaugurata tra Los Angeles e San Francisco, mentre i primi passeggeri che viaggeranno a 1200 chilometri orari sono previsti per l’anno  2019.

Il gruppo di lavoro sarà in Italia durante l’ Hyperloop World Tour, infatti sono diversi gli accordi stretti in tutto il mondo per realizzare tratte ad altissima velocità e ad un costo inferiore alla nostra Alta velocità, ma in Italia per il momento pare che la tecnologia non sucsciti un grande  interesse.

Nel frattempo qualche mese fa il governo slovacco sta esplorando la possibilità di costruire una versione europea di Hyperloop; infatti ha appena siglato un accordo con la Hyperloop Transportation Technologies, società indipendente che sta lavorando allo sviluppo di prototipi di un mezzo di locomozione che sia in grado di viaggiare sul vuoto alla velocità di 1200 Km all’ora azzerando l’attrito.

Pare che la Slovacchia sia interessata a questi treni supersonici per connettere Bratislava a Vienna e a Budapest; infatti con Hyperloop funzionante alla massima velocità, la tratta dalla capitale alla città austriaca richiederebbe circa 8 minuti; per raggiungere Budapest ne basterebbero 10, mentre per arrivare a Košice (a 400 km di distanza e al confine con la Polonia) ci vorrebbero 25 minuti, contro le 4 ore e mezza di auto impiegate di solito.

Il ministro dell’economia della Repubblica Slovacca Vazil Hudak  spiega che “un sistema di trasporto di questo tipo azzererebbe le distanze, ridefinirebbe il concetto di pendolarismo e incrementerebbe la cooperazione tra frontiere in Europa”. Questa dichiarazione un po’ stride con la posizione che ha assunto la Slovacchia sulla possibilità di costruire un muro per scoraggiare l’ingresso dei migranti provenienti dalla Grecia e diretti nei Balcani. 

La società Hyperloop Transportation Technologies è fondata dal californiano Dirk Ahlborn ed ha ricevuto i finanziamenti in crowdfunding dalla startup JumpStartFund. L’azienda in questo momento sta focalizzando le energie alla costruzione di una pista sperimentale di 8 km nella futura comunità verde Quay Valley, per testare l’Hyperloop.

Quay Valley è situata tra Los Angeles e San Francisco ed è interamente alimentata dall’energia solare; la versione in studio di Hyperloop, infatti, dovrebbe mettere insieme i vantaggi della levitazione magnetica e quelli dei tubi a vuoto in cui scorrono le capsule per riuscire a raggiungere la velocità di 1g, sfruttando soprattutto energia fotovoltaica.

Il treno supersonico viaggia all’interno di un tubo sopraelevato ed è in grado di levitare grazie ad un insieme di magneti posizionati sia all’esterno del convoglio che sulle pareti della galleria, mentre un compressore posizionato in testa ad ogni treno aspira l’aria davanti convogliandola sotto le carrozze, in modo da diminuire sensibilmente l’attrito e contribuire alla levitazione.

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