Ford in ginocchio: costretta a vendere auto con pezzi mancanti. Anche altre case automobilistiche nelle stesse condizioni

E’ figlia della pandemia da Coronavirus. Da due anni sta attanagliando soprattutto il settore dei produttori di smartphone, chi più chi meno un po’ tutti. A quanto pare però, la penuria di chip si ripercuote anche sulla case automobilistiche. Anche e soprattutto quelle prestigiose.

Ford si è trovata davanti a un bivio: non produrre macchine chissà per quanto, oppure fare di necessità, virtù. La casa automobilistica statunitense, la prima ad aver utilizzato una catena di montaggio e il nastro trasportatore a tal punto da creare il fordismo, inizierà presto a vendere e spedire alcune Explorer senza i chip che alimentano i controlli dell’aria condizionata e del riscaldamento posteriori.

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Anche la Ford è in crisi semiconduttori – Adobe Stock

Lo rivela un (triste) report di Automotive News. Ford spedirà invece i semiconduttori mancanti ai concessionari entro un anno, che verranno poi installati nei veicoli dei clienti dopo l’acquisto. Da capire se gratuitamente o a pagamento.

Tesla vende auto senza porte USB. BMW senza touchscreen

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Tesla, problemi anche qui con i componenti – Adobe Stock

Said Deep, portavoce di Ford, conferma la scelta americana, in una intervista rilasciata a The Verge, asserendo che il riscaldamento e l’aria condizionata saranno ancora controllabili dai sedili anteriori e che i clienti che scelgono di acquistare un veicolo senza i comandi posteriori, riceveranno una riduzione del prezzo. Di quanto, però, ancora non si sa.

Sempre secondo Deep, Ford sta facendo questo come un modo per portare nuovi Explorer ai clienti più velocemente possibile. In tempo di crisi, non si può fare altrimenti: un cambiamento temporaneo per cercare di salvare il salvabile. E per non bloccare tutto.

Non erano certo questi i piani di Ford. La casa automobilistica originariamente aveva in programma di spedire veicoli parzialmente costruiti e non guidabili ai concessionari, l’anno scorso. Ma ora i veicoli senza chip saranno sia guidabili che vendibili.

Come sottolineato da Automotive News, la decisione di Ford arriva come un tentativo di spostare i veicoli parzialmente costruiti che affollano i suoi lotti di fabbrica: il mese scorso centinaia di nuove Ford Broncos sono state avvistate inattive nei lotti innevati, vicino allo stabilimento di assemblaggio del Michigan. Tutte pronte ma ferme, in attesa di chip.

Dopo che la mancanza di semiconduttori ha costretto Ford a ridurre la produzione del suo popolare F-150 l’anno scorso (anche all’inizio di questo mese, secondo l’ultimo report) ha iniziato a offrire ai clienti la possibilità di acquistare il pickup senza start-stop automatico: una funzione che trasforma il veicolo motore spento quando si ferma completamente. Ford ha dato ai proprietari colpiti un credito di 50 dollari in cambio.

Chiaramente la crisi è globale, non c’è solo Ford in ginocchio. Anche altre case automobilistiche hanno dovuto fare sacrifici a causa della carenza di chip. GM, per esempio, ha abbandonato la ricarica wireless, le radio HD e un modulo di gestione del carburante.

Tesla ha venduto alcune auto senza porte USB e le ha rese installabili in un secondo momento. Perfino Cadillac ha annullato la sua funzione di guida a mani libere nella Escalade del 2022. BMW ha iniziato a spedire alcune auto senza touchscreen. In tempo di crisi, si fa quel che si può.

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