Facebook ha deciso per la chiusura: scelta a sorpresa di Mark Zuckerberg

Una decisione abbastanza a sorpresa quella presa da Mark Zuckerberg. È arrivata abbastanza a sorpresa nelle scorse ore e andrà a riguardare nello specifico Facebook. Ecco tutto quello che c’è da sapere a riguardo

Non il migliore dei momenti per Facebook. Il social network di Mark Zuckerberg sta registrando un periodo di flessione a livello di numeri, con i più giovani che ormai da tempo hanno deciso di abbandonare la piattaforma a favore di Instagram e TikTok. Va però detto che una grossa community di persone adulte continua ogni giorno a navigarci e a condividere post e video.

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Una decisione a sorpresa quella presa da Facebook e che riguarda uno dei suoi team (Adobe Stock)

Intanto però, soprattutto negli ultimi tempi si sta optando per alcuni importanti cambiamenti. L’ultimo di questi è arrivato proprio nelle scorse ore, con la notizia che è stata lanciata in anteprima dal Wall Street Journal. Nessuno se lo aspettava, né gli utenti né tantomeno gli addetti ai lavori.

Facebook chiude il team Innovazione Responsabile, ecco cos’è successo

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Ha chiuso il team di Innovazione Responsabile (Adobe Stock)

È stato il Wall Street Journal a confermare che il team di Innovazione Responsabile di Facebook è stato chiuso ufficialmente. Il suo compito sarebbe dovuto essere quello di identificare e quindi affrontare potenziali problemi legati alla piattaforma e nuovi prodotti. Al suo interno vi erano circa venti persone tra ingegneri, esperti di etica e specialisti, abituati ad affrontare situazioni di crisi su temi come la privacy. Come spiegato dal portavoce di Meta Platforms Inc. Eric Porterfield, comunque, l’azienda continuerà ad essere molto attenta ed impegnata sui temi affrontati dal vecchio dipartimento.

Progettiamo i nostri prodotti con un approccio incentrato sulla privacy e collaboriamo con esperti di diritti civili, accessibilità, diritti umani e sicurezza, nonché istituzioni accademiche, governi e persone che utilizzano i nostri prodotti, come te. Credo ancora profondamente nel potere della tecnologia di creare il bene nel mondo, ma ciò che è cambiato negli anni è che non credo più che il bene sia inevitabile. Si ottiene attraverso un costante duro lavoro, investendo tempo nell’attività di previsione all’inizio del processo di sviluppo, facendo emergere e pianificando mitigazioni per potenziali danni, lottando per compromessi complessi e impegnandosi nel contempo con le parti interessate esterne, inclusi i membri delle comunità colpite, per aiutare a garantire che non stiamo solo progettando per la nostra community, ma alla fine progettiamo con loro” scriveva qualche mese fa il supervisore del team Margaret Gould Stewart.

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