Decine di app rimosse dal Google Play Store: cosa sta succedendo

Nelle ultime ore, diversi sviluppatori si sono visti cancellare le proprie app dal Google Play Store. Ecco cosa sta succedendo

Il Google Play Store rappresenta oggi – insieme all’App Store di Apple – la realtà migliore per sviluppatori di applicazioni ed utenti. I possessori di smartphone Android hanno la possibilità di accedere ad un vastissimo catalogo con software di ogni tipo, sia di utility che di giochi, svago e molto altro.

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Il Google Play Store si aggiorna e rimuove decine di applicazioni dal suo catalogo per Android (Adobe Stock)

E grazie al lavoro di moderazione da parte di Big G, le app potenzialmente nocive e pericolose vengono tempestivamente cancellate. Stando a quanto raccontato da Android Police, nelle ultime ore sarebbero stati chiusi gli account di decine di sviluppatori e – con loro – le applicazioni lanciate sullo store.

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Google Play Store, rimosse diverse app senza apparenti motivi

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Stando a quanto raccolto, non sarebbero state fornite motivazioni agli sviluppatori circa la sospensione degli account (Adobe Stock)

Una notizia che ha dell’incredibile, considerando che – almeno per il momento – non sono state fornite spiegazioni. Google ha rimosso dal suo Play Store decine di applicazioni ed eliminato gli account dei rispettivi sviluppatori. Un esempio è Simple Keyboard, software virtuale che può vantare milioni di download dal suo rilascio ufficiale. Secondo quanto raccolto da Android Police, non sarebbe stata fornita alcuna spiegazione per la scelta presa.

Discorso simile per LeafSnap, app utile soprattutto per gli amanti del mondo vegetale che aveva circa 3 milioni di download registrati. E poi si aggiungono alla lista AutoVoice, PodCast Addict e tante altre applicazioni molto diffuse tra gli utenti possessori di uno smartphone Android.

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Più che la rimozione in sé, a far discutere è la mancanza di argomentazioni sulla decisione presa. Ora Google dovrebbe contattare direttamente gli sviluppatori per risolvere l’eventuale disguido. Mai prima d’ora, infatti, c’era stata una mossa così netta senza preavviso e senza motivazioni in allegato. Un “modus operandi” di questo tipo potrebbe spingere altri sviluppatori a desistere dal pubblicare le proprie creazioni sullo store di Big G.

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