Con l'Apple Watch le lancette svizzere diventeranno smart

Il Presidente di Assorologi Peserico spiega che “se il principio è quello di essere sempre connessi ad un apparato tecnologico, l’orologio che ci accompagnerà potrebbe essere smart”.

Con la rivelazione da parte di Tim Cook sui dettagli del suo nuovo Apple Watch, l’industria dell’orologeria tradizionale dovrà confrontarsi con questo nuovo prodotto tecnologico, anche se voci scettiche lo scorso anno sostenevano che il dispositivo Apple non avrebbe provocato grossi cambiamenti nel settore degli orologi, soprattutto per quanto riguarda quelli di fascia alta; infatti in quasi 20 anni l’esportazione degli orologi svizzeri è triplicata, con una vendita che è passata da 7 miliardi di franchi svizzeri a circa 22 miliardi nel 2013, successo che non ha visto rivali neanche con l’avvento degli orologi digitali.

Le aziende che producono orologi di fascia media, invece, si sono resi conto che sta avvenendo un cambiamento e che la produzione Apple sta imponendo sul mercato un nuovo paradigma anche nel settore dell’orologeria, come ha già fatto in quello dei computer, della musica e della telefonia.

Sono proprio gli orologi al quarzo di fascia media che dovranno fare i conti con il Watch e con il cambio di business che la Apple sta imponendo sul mercato, infatti gli analisti hanno previsto vendite per circa 20 milioni di smartwatch per l’anno 2015 che potrebbero creare un’impennata anche nel settore degli orologi. La Fossil, azienda gigante dell’orologeria americana, sostiene che il lancio del Watch da parte di Apple significherà per tutti una nuova sfida ed anche nuove opportunità grazie all’entrata in gioco di nuove tipologie di clienti.

Il Presidente di Assorologi, Mario Peserico, afferma che “l’effetto sul’orologeria al quarzo sarà più rapido rispetto a quello sull’orologeria meccanica. Fino ad oggi è stato evidente che il mondo degli smartwatch non ha avuto grande esito. I grandi marchi sono in attesa di capire se quello che verrà introdotto otterrà successo e varrà la pena di proseguire”.

Il mercato degli smartwatch   ha realizzato vendite per un valore di 1.2 miliardi di dollari lo scorso anno e vengono fatte proiezioni fino a 10 miliardi sul lungo periodo.

Secondo Peserico “gli orologi svizzeri hanno impiegato anni per raggiungere un giro di affari di circa 22 miliardi di franchi. Se per gli smartwatch si parla già di queste cifre, abbiamo un’idea delle prospettive che si stanno creando”.

Anche se il nuovo Watch Edition di Apple, di fascia alta, porta ad ipotizzare un gran bel disturbo nel settore degli orologi meccanici svizzeri, per il momento i marchi tradizionali ed avanzati a livello tecnologico sono sereni, infatti le esportazioni degli orologi svizzeri   nel 2015 hanno già registrato un incremento del 3.7% rispetto allo scorso anno nello stesso periodo. Infatti i clienti che scelgono questo tipo di prodotto non lo sostituirebbero con un dispositivo digitale indossabile, proprio a causa della differenziazione che l’orologio meccanico ha rispetto a quello digitale, con la sua tradizionalità   ed una storia che rintocca attraverso e lancette.

Peserico spiega che però “non si esclude che questa dinamica cambi ed in questa prospettiva lo smartwatch potrebbe essere un competitor anche per l’orologio meccanico. Se il principio è quello di essere sempre connessi ad un apparato tecnologico, l’orologio che ci accompagnerà potrebbe essere smart. Magari ci si attrezzerà di strumenti che compendino gli aspetti degli orologi smart con quelli meccanici. Alcuni accessori degli oggetti meccanici consentono la connessione: è un buon compromesso e potrebbe essere premonitore del futuro”.

Insomma, non si esclude una collaborazione tra la tradizione e il digitale, uno spiraglio  attraverso la disponibilità da parte dei produttori svizzeri, alla prospettiva di connessione degli orologi meccanici, ma per adesso è ancora tutto da vedere.

  

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