App russe installate su alcuni smartphone Samsung? Ecco cosa è successo

In rete è rimbalzata la notizia riguardante la presenza di alcune app imposte dal governo russo installate su un numero circoscritto di smartphone Samsung. Ecco cosa è successo.

app russe smartphone Samsung
L’incredibile vicenda delle app imposte dal governo russo installate dentro agli smartphone Samsung (AdobeStock)

Qualche giorno fa è rimbalzata la notizia secondo cui Samsung avrebbe provveduto a installare forzatamente, su un numero ristretto di smartphone Android commercializzati dall’azienda nel territorio del Regno Unito (vecchi e nuovi, top di gamma e modelli appartenenti invece ai settori più economici), alcune applicazioni imposte dal governo russo. Tale presenza sarebbe stata riscontrata, come dimostrano le segnalazioni presenti sui social, a seguito del rilascio delle ultime patch di sicurezza distribuite dal gigante di Seoul sui suoi terminali.

A creare confusione è soprattutto la scritta mostrata dal sistema operativo dopo il classico riavvio dello smartphone, a completamento della procedura di installazione dell’aggiornamento: nelle righe del changelog illustranti le ultime novità contenute nell’update, figurava infatti anche una frase abbastanza insolita e inusuale. “Dando attuazione ai requisiti del decreto del governo della Federazione Russa n. 1867 del 18/11/2020 – così recita l’aggiornamento – è stato inserito il download di applicazioni obbligatorie, che verranno installate una volta ripristinato il dispositivo alle impostazioni di fabbrica“.

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Samsung e le app russe: “si tratta di un errore di notifica”

L’autorevole testata della BBC ha provveduto a far chiarezza sull’argomento, riportando dapprima l’esperienza di un utente e, in via successiva, contattando la divisione inglese di Samsung al fine di ottenere delucidazioni aggiuntive. In tutt’e due i casi, la risposta fornita dal sodalizio di Seoul è la medesima: trattasi di un mero “errore di notifica” e che, pertanto, nessun app obbligatoria imposta dal governo russo è stata installata sugli smartphone recanti la scritta riportata qualche riga sopra. Samsung ha altresì voluto precisare la totale assenza di presunte problematiche di privacy e sicurezza, peraltro due punti chiave sui quali l’azienda coreana ha dimostrato di prestare attenzione.

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Anche Andrew Edmans si è imbattuto in un tale problema, contattando Samsung per maggiori ragguagli: dopo le classiche spiegazioni di rito, il tecnico ha provveduto ad accedere da remoto al suo smartphone (un Galaxy Z Fold 2 acquistato sull’Amazon Warehouse UK) e, effettuati i dovuti controlli, ha successivamente dichiarato di non aver mai visto prima l’update. Di conseguenza, ha dirottato l’utente alla sede centrale di Samsung, che ha poi confermato la versione dell’errore di notifica di cui abbiamo fatto accenno sopra.

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