Allarme hacker, individuata una pericolosa gang che rubava dati e soldi in Italia

  1. Continua a preoccupare la situazione legata alla cybersicurezza in Italia. La Polizia e i Carabinieri sono appena riusciti ad individuare e a fermare una pericolosa gang che operava in tutta Italia. Ecco tutti i dettagli

Stiamo vivendo uno dei periodi più delicati dell’anno per ciò che riguarda la cybersicurezza in Italia. Ogni giorno spuntano nuovi allarmi legati a possibili attacchi da parte di hacker, minacce di malware o tentativi di phishing. L’obiettivo è quello di ottenere dati sensibili, accessi a conti bancari, controllo di dispositivi da remoto e così via.

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I Carabinieri e la Polizia sono riusciti ad individuare in Italia una gang che rubava dati e soldi a vittime ignare (Unsplash)

Proprio a tal proposito, nelle scorse ore la Polizia di Stato e l’arma dei Carabinieri hanno annunciato di avere individuato e fermato una gang criminale che aveva già messo a segno numerose truffe informatiche in tutta Italia. Il tutto è partito a seguito di una denuncia per estorsione, grazie alla quale si è riuscito a decifrare il modus operandi dell’organizzazione. Sono state arrestate sei persone, mentre altre tre hanno l’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria.

Come operava la gang fermata da Polizia e Carabinieri

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Stando a quanto emerso, i criminali avrebbero guadagnato centinaia di migliaia di euro. Sei di loro sono in galera, altri tre hanno obbligo di presentazione (Unsplash)

Stando a quanto emerso, sostanzialmente le truffe messe in piedi da questa gang in Italia seguivano le tre tecniche principali: phishing, smishing e vishing. Tramite email, SMS e telefonate varie, i membri dell’organizzazione contattavano le potenziali vittime e si fingevano dipendenti di istituti bancari. Dopo alcune parole di circostanza, questi ultimi riuscivano ad ottenere credenziali di accesso ai conti correnti e PIN per prelevare denaro presso gli ATM.

Oltre ai protagonisti della truffa, vi erano anche gregari che si occupavano sia dell’incasso che della ripartizione dei guadagni. E anche intermediari, ossia money mules che si occupavano di effettuare prelievi e versare denaro sui conti dell’organizzazione, rimanendo anonimi. Per aprire rapporti finanziari a loro nome, i membri della gang usavano documenti falsi.

Pare si sia arrivati a guadagni di circa 230.000 euro solo a maggio. Come sempre, il consiglio – per evitare di venire truffati – è quello di diffidare da comunicazioni ricevute via SMS o mail. Soprattutto se vi vengono chiesti dati personali, una pratica mai utilizzata dalle banche. Non lasciate mai credenziali o PIN delle carte di credito e debito, altrimenti potreste dovervela vedere con conseguenze molto gravi.

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