Telegram è un marketplace di virus e malware: lo rivela uno studio

Secondo quanto rivelato da una ricerca, ormai Telegram può essere considerato un vero e proprio marketplace per l’acquisto di virus, malware, ransomware e molto altro

Il tema della sicurezza online continua a far discutere. Soprattutto in un periodo così delicato come quello che stiamo vivendo, contrassegnato da continui allarmi e segnalazioni da parte tanto di utenti quanto di gruppi di esperti. Pare che il lavoro sia diventato molto più semplice anche per hacker e malintenzionati.

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Stando a quanto emerso da un recente studio, su Telegram ci sarebbero veri e propri marketplace di virus e ransomware (Unsplash)

Secondo quanto spiegato da un’agenzia statunitense, infatti, su Telegram si possono trovare veri e propri gruppi che fungono da “marketplace” per l’acquisto di virus, malware, ransomware e tanti altri strumenti molto pericolosi se utilizzati da cybercriminali esperti. E ora scatta l’allarme per trovare al più presto una soluzione rapida ed efficace.

Acquisto di virus su Telegram, ora è bufera per la piattaforma

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Ci sarebbe addirittura un listino dei prezzi, grazie al quale chiunque può diventare un cybercriminale (Adobe Stock)

Diventare cybercriminali non è mai stato così semplice. Stando a quanto segnalato da un’agenzia statunitense che si occupa di sicurezza in rete, su Telegram sta nascendo un numero sempre maggiore di gruppi dedicati all’acquisto di virus, ransomware, malware e chi più ne ha più ne metta. Una sorta di piattaforma di e-commerce, con tanto di listino prezzi e potenzialità di ogni software acquistato.

Si va dal furto di dati sensibili all’hackeraggio di dispositivi, passando per geolocalizzazioni varie o blocco dei device colpiti. Sempre secondo quanto scoperto dal gruppo di ricercatori, i prezzi non sarebbero nemmeno così esosi. Si parte dai 90 e si può arrivare fino ai 490 dollari per eventuali dDos o strumenti più potenti. In un contesto così articolato, è bene per gli utenti difendersi con ogni mezzo possibile. A partire dall’evitare di cliccare su eventuali link sospetti, come quelli che si ricevono solitamente via SMS da mittenti sconosciuti. Occhio anche alle app e ai software che si vanno a scaricare, considerando che spesso nascondono trojan e virus all’interno dei codici sorgente. Con la speranza che si arrivi ad una soluzione nel breve periodo.

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