Stop al gigante del 5G: l’Europa cambia rotta sulle antenne

Dalla Commissione Europea arriva lo stop a una delle più importanti forniture cinesi al “vecchio continente”: cosa sappiamo sulla decisione di proibire le reti 5G cinesi.

antenna 5G, bandiere europa, palazzo di vetro
Stop al gigante del 5G: l’Europa cambia rotta sulle antenne – cellulari.it

La tecnologia 5G, per quanto riguarda le connessioni, è sicuramente ciò che ha permesso un progresso nelle telecomunicazioni impensabile fino a qualche anno fa. Il risultato è quello di avere capacità comunicativa (anche tra semplici privati cittadini) praticamente illimitata, ultra veloce, a prezzi più che abbordabili. Eppure, le connessioni 5G sono state più di una volta al centro di accese polemiche, per motivi spesso senza vero fondamento tecnico-scientifico.

Il discorso sulla gestione delle connessioni di rete è poi estremamente complesso, dato che il più delle volte vengono gestite da società private che però si interfacciano in maniera diretta coi Governi dei vari Paesi e, ovviamente, con organizzazioni sovrannazionali, come per esempio l’Unione Europea. E proprio in questi giorni, ha iniziato a circolare una notizia che riguarda un veto che l’UE, tramite uno dei suoi organi, avrebbe posto a uno dei più grandi paesi esportatori di tecnologia e attrezzature utili alla realizzazione di reti 5G.

UE contro Cina: i motivi del ban

Negli scorsi giorni, la Commissione Europea avrebbe preso una decisione storica, che pone anche noi italiani davanti a un nuovo scenario: vi sarebbe l’intenzione di porre un veto sulle reti mobili di Huwaei e ZTE, i due più grandi fornitori cinesi, in tutti gli Stati membri dell’Unione Europea. A parlarne in maniera più puntuale e precisa, è stata la Vice Presidente della Commissione Europea, Henna Virkkunen. L’obiettivo, secondo la Virkkunen sarebbe quello di creare un mercato sicuro. 

stanza con sedie e bandiera europea
UE contro Cina: i motivi del ban – cellulari.it

Per farlo, sarebbe necessario rinforzare gli strumenti che la Commissione aveva varato nel 2020 in tema di sicurezza delle reti 5G, smettendo di affidarsi a “venditori ad alto rischio nel mercato mobile”. Scrive Regnier, portavoce della Commissione:“La sicurezza delle nostre reti 5G è cruciale per la nostra economia” e prosegue incitando tutti gli Stati membri che non abbiano ancora aggiornato il proprio Toolbox relativo, a riconoscere gli aspetti di rischio che ciò comporta e di gestirli di conseguenza.

Quella della Commissione però, più che come una decisione imperativa, va vista come un’indicazione. Ogni Stato membro adesso dovrà capire se e come accoglierla, mutuandola in base alla propria infrastruttura statale, un lavoro che varia da Paese a Paese ovviamente. Non si può certo dire però che una decisione del genere possa lasciare indifferenti, dato che colpisce due aziende praticamente leader nel settore delle telecomunicazioni, i cui livelli di pericolosità erano stati riconosciuti ma mai relativamente a questo tipo di tecnologia.

Al momento in cui scriviamo, sono tre i Paesi europei che hanno messo in atto delle misure restrittive sulle forniture cinesi: Germania, Finlandia e Svezia, un trittico di paesi da sempre molto allineato con le decisioni centrali. La voce fuori dal coro, arriva da due stati spesso in contrasto co le politiche europee sul libero mercato ovvero Spagna e Grecia, che continuano a permettere a Huawei e ZTE di operare sul territorio. Le conseguenze in ogni caso, saranno visibili soltanto nel lungo periodo.

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