Lo SPID non sarà più gratuito: bisognerà pagare un costo annuale e sempre più gestori abbandonano il modello gratuito per l’identità digitale.
Cambiano le regole per chi usa lo SPID, e ormai sembra chiaro dove stiamo andando a parare. Dopo InfoCert e Aruba, anche Register ha deciso di introdurre un costo per il rinnovo del servizio.
Il motivo è che mancano i fondi pubblici. Da tempo gli identity provider lamentano la scarsità di risorse stanziate dal Governo per sostenere l’infrastruttura SPID.
Fino a qualche anno fa, la gestione veniva coperta anche con finanziamenti statali, ma ora le cose sono cambiate: l’attenzione si è spostata sulla CIE, la Carta d’Identità Elettronica, che nei piani del Governo dovrà diventare il nuovo standard per l’identità digitale. E così, mentre lo SPID perde terreno, i provider si trovano a dover coprire da soli i costi del servizio.
Spid a pagamento: manca poco e tutti dovremmo pagare
A partire dal 1° settembre 2025, chi ha attivato lo SPID con Register dovrà pagare 9,90 euro più IVA all’anno, per un totale che supera gli 11 euro. Una scelta che sta diventando sempre più comune tra i provider accreditati, e che mette fine a quella fase in cui lo SPID era gratuito per tutti.
Dopo InfoCert e Aruba, ora anche Register segue la stessa strada. In una comunicazione inviata agli utenti, l’azienda ha annunciato ufficialmente che il servizio SpidItalia richiederà un corrispettivo per il rinnovo a partire da settembre.

Non è chiaro invece se verranno applicati costi anche per chi desidera attivare un nuovo SPID con Register: l’azienda non ha fornito ulteriori dettagli in merito all’apertura di nuove identità digitali, lasciando un margine di incertezza.
Addio allo Spid, la CIE lo sostituirà completamente?
Nel frattempo, il Governo italiano prosegue nel suo piano di transizione verso la CIE. Una carta che, rispetto allo SPID, dovrebbe garantire maggiore sicurezza e affidabilità, almeno secondo le dichiarazioni ufficiali.
Il problema è che, al momento, milioni di cittadini accedono ancora a servizi online, sia pubblici che privati, solo tramite SPID.
E se sempre più provider lo rendono a pagamento, il rischio è che alcuni cittadini si trovino in difficoltà, soprattutto chi non ha familiarità con i sistemi digitali o chi ha meno disponibilità economiche. La CIE è infatti a pagamento e il costo supera i 20 euro.
Cosa succede adesso?
Il cambiamento è già in atto. Dal primo settembre, chi ha lo SPID con Register dovrà pagare il rinnovo. E con tutta probabilità, anche altri identity provider seguiranno la stessa strada nei prossimi mesi.
In assenza di un piano chiaro e condiviso per accompagnare gli utenti verso la CIE, questo passaggio rischia di trasformarsi in un percorso a ostacoli, visti anche i tempi di richiesta e rilascio della Carta di Identità Elettronica. Nel frattempo, chi vuole continuare a usare lo SPID dovrà mettere mano al portafoglio.