Problemi di sicurezza per i software Microsoft: la segnalazione di Google

Stando a quanto raccolto da Google con un sondaggio, i software di Microsoft non sarebbero sicuri. Ecco tutti i dettagli a riguardo

Nei giorni scorsi, Google ha deciso di commissionare un sondaggio in merito al livello di sicurezza dei software Microsoft. E i risultati sarebbero piuttosto eloquenti e darebbero ragione al gigante di Mountain View. Pare infatti che il livello di security non sia abbastanza alto.

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Stando a quanto raccolto da Google con un sondaggio commissionato, i principali servizi offerti da Microsoft non sarebbero abbastanza sicuri per un uso governativo (Adobe Stock)

O almeno non abbastanza per gli standard richiesti per l’uso governativo. A dimostrazione di ciò, ci sono i diversi attacchi informatici registrati negli ultimi anni, che hanno sfruttato alcune gravi vulnerabilità dei software. Basti pensare ad Exchange Server. E ora il governo degli USA potrebbe valutare un abbandono della “monocultura IT”.

Microsoft, i suoi server non sono sicuri secondo un’analisi

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Non si è ovviamente fatta attendere la risposta di Microsoft, che ha voluto dire la sua su un tema delicato e che continua a far discutere (Unsplash)

È stata la Public Opinion Strategies ad effettuare il sondaggio, con la commissione di Google Cloud. Presi a campione 2.600 lavoratori statunitensi, dei quali 338 lavorano presso le amministrazioni governative locali, statali e federali degli Stati Uniti d’America. Secondo quanto emerso, oltre il 50% degli intervistati ha dichiarato che software e servizi di altre aziende risulterebbero essere più sicuri di quelli di Microsoft. Per la maggioranza, inoltre, nei prossimi anni potrebbero esserci attacchi contro il governo federale.

La “monocultura IT” sarebbe dovuta alla resistenza al cambiamento, come sottolineato da Google stessa. Sfruttare prodotti di altre aziende potrebbe migliorare il lavoro in generale, hanno dichiarato gli intervistati. Non si è fatta attendere la risposta di Microsoft, che ha voluto esprimere il proprio disappunto e ha spiegato come la tattica di Big G – principale competitor nel settore cloud – sia abbastanza scontata.

Presto il Dipartimento della Difesa americano presenterà un bando da 9 miliardi di dollari, per i contratti legati ai servizi cloud. A differenza dello JEDI, questa volta verranno selezionati più provider. I principali candidati rimangono Microsoft e Google, ma ci sarà spazio anche per Oracle ed Amazon. 

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