Mirco Musolesi dell’Università di Bologna e da Benjamin Baron dello University College London hanno dato vita a un’app molto interessante, studiando la geolocalizzazione di uno smartphone e come possa fornire una serie di dati personali sull’utente, persino sul suo stato psicofisico.
L’app è stata installata da 69 volontari per due settimane e si chiama TrackAdvisor, pensata per raccogliere e catalogare i dati sulla posizione dell’utente. I dati vengono analizzati da un algoritmo di machine learning pensato per estrapolare il maggior quantitativo di informazioni personali possibili.
I dati raccolti dagli smartphone consentono ai fornitori di servizi di dedurre un’ampia gamma di informazioni personali sui propri utenti, come i loro tratti, la loro personalità e i loro dati demografici.
LEGGI ANCHE >>> Diritti tv, TIM fa tremare SKY: “L’accordo con DAZN ora è ufficiale”
Queste informazioni personali possono essere rese disponibili a terze parti, come gli inserzionisti, a volte all’insaputa degli utenti. Sfruttando le informazioni sulla posizione, gli inserzionisti possono offrire annunci mirati agli utenti in base ai luoghi che hanno visitato.
LEGGI ANCHE >>>Â Apple sorpassa Samsung: traguardo che mancava dal 2016
Comprendere i tipi di informazioni che possono essere estratti dai dati sulla posizione e le implicazioni in termini di privacy dell’utente è di fondamentale importanza.
In questo contesto, Mirco Musolesi e Benjamin Baron hanno condotto un ampio studio di ricerca in-the-wild per far luce sulla gamma di informazioni personali che possono essere desunte dai luoghi visitati dagli utenti, nonché sulla sensibilità alla privacy delle informazioni personali.
Et voila, TrackAdvisor: un’applicazione mobile che raccoglie continuamente la posizione dell’utente e ne estrae le informazioni personali.
L’app fornisce anche un’interfaccia per fornire feedback sulla pertinenza delle informazioni personali desunte dai dati sulla posizione e sulla relativa sensibilità alla privacy.
I risultati mostrano che, mentre alcune informazioni personali come le attività sociali non sono considerate private, altre informazioni come la salute, la fede religiosa, l’etnia, le opinioni politiche e lo stato socio-economico sono considerate private dai partecipanti allo studio.
Questo studio apre la strada alla progettazione di sistemi di tutela della privacy che forniscono consigli e spiegazioni contestuali per aiutare gli utenti a proteggere ulteriormente la loro privacy rendendoli consapevoli delle conseguenze della condivisione dei propri dati personali.
A fine 2026 Apple dovrebbe presentare i nuovi iPhone 18, ma un leak ne avrebbe…
In alcune zone del nostro Paese la connessione offerta da EOLO può essere una ottima…
Gli smartphone da gaming non vi sembrano adatti per giocare in maniera ottimale quando siete…
Hai bisogno di acquistare un'asciugatrice ma non sai quale scegliere? Nessun problema, ti aiutiamo noi…
Salvatore Aranzulla ha lanciato un allarme, spiegando in che modo l'implementazione dell'Intelligenza Artificiale in Chrome…
Nuova politica decisa dalla Casa della Mela piĂą famosa che ci sia nel mondo dell'hi-tech,…