Petal Maps si arricchisce di nuove funzioni grazie all’approdo della pianificazione del percorso e il trasporto pubblico. Tuttavia, la strada verso il successo è ancora lunga e il confronto con Google Maps è ancora impari per completezza e funzionalità “smart”.
Huawei continua a lavorare a maniche rimboccate, nel tentativo di recuperare il terreno perduto dopo il pesante ban inflitto dall’amministrazione Trump. Il produttore di Shenzhen è impegnato su più fronti, ma appare indubbio che l’attenzione maggiore sia soprattutto rivolta verso il comparto software. Il progetto targato HarmonyOS è d’altronde ancora agli albori e abbisognerà di un qualche periodo di adattamento, specie se volgiamo lo sguardo anche ai servizi sui quali ruoterà attorno la piattaforma proprietaria di Huawei.
In tal senso, un elemento senz’altro importante è determinato da Petal Maps, app di navigazione degli smartphone Huawei che dovrebbe avere l’obiettivo di non far rimpiangere troppo la mancanza della più famosa (e soprattutto generalizzata) alternativa di Google. Eppure, malgrado una partenza rassicurante, appare a dir poco impari il confronto tra i due applicativi, specie sotto il versante della completezza. Google Maps si è arricchito di recente dell’integrazione con Pay, offrendo la possibilità – sia pure soltanto in alcuni territori dell’America – di pagare il parcheggio od i biglietti pubblici direttamente dall’app: si tratta, in effetti, di funzioni “smart” pressoché assenti sull’app di navigazione di Huawei e che di fatto costituiscono l’elemento decisivo per far la differenza. Il gigante di Shenzhen ha risposto a distanza ufficializzando, una settimana addietro, l’approdo della pianificazione dei percorsi a piedi, i trasporti pubblici e i percorsi ciclistici.
Allo stato attuale, Petal Maps è un cantiere aperto, come dimostra per l’appunto il recente aggiornamento rilasciato dal produttore cinese. Il materiale cartografico firmato TomTom rappresenta certamente un’ottima base di parte, ma l’auspicio è che Huawei possa continuare a metter mano al proprio programma, nel tentativo di arricchirlo con funzionalità aggiuntive pronte a migliorare l’esperienza d’uso. Si pensi, come peraltro caldeggiato da Huaweiblog.de, alle informazioni sulle stazioni di rifornimento di carburante – magari inserendo anche il prezzo del carburante – oppure su quelle destinate al turismo, allo svago e alle strutture ospedaliere. Insomma, accorgimenti “smart” che possano elevare ed impreziosire il software.
Il lavoro di Huawei è certamente ancora lungo e faticoso e la speranza è che i primi frutti possano arrivare presto. Di certo non può sottacersi nel rimarcare gli ingenti sforzi profusi dal produttore cinese per rimettersi in carreggiata dopo la batosta ricevuta da ormai qualche tempo.
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