Mytaxi a Milano per le due Fiere Mobile ed Expo, corse a metà prezzo fino al 17 maggio

Dal 13 aprile a Milano Mytaxi ha messo in collegamento diretto i suoi 200 tassisti con i clienti ed approfitta della Fiere del Mobile ed Expo 2015 per sperimentare l'app per smartphone in Italia.

A Milano arriva Mytaxi, che sfida Uber e le centrali radiotaxi, il servizio tradizionale di trasporto utilizzato dalle auto, che negli anni hanno cambiato più volte colore, fino al bianco degli ultimi tempi.

L’applicazione Mytaxi della Daimler è attiva dal 13 aprile ed è stata realizzata con l’obiettivo di mettere in collegamento diretto tassisti e passeggeri cogliendo l’opportunità dell’apertura delle due fiere di Milano, la Fiera del Mobile e Expo 2015.

Mytaxi è nata nel 2009 ad Amburgo, da parte di Niclaus Mewes e Sven Külpe e fa parte di Moovel, piattaforma di mobilità individuale in cui è presente anche Car2go.

Attualmente questo servizio è attivo in circa 40 città di 6  Paesi: Stati Uniti, Austria, Polonia, Svizzera, Germania e Spagna e possiede 45 mila taxi attivi; l’Italia è quindi il settimo Paese ed il lancio è stato presentato dalla general manager  Barbara Covili, dall’assessore al Commercio Franco D’Alfonso e dal communication manager di Mercedes-Benz Italia, Paolo Lanzoni. Una presentazione di tutto rispetto, che ha lo scopo di dare rilievo alla vasta portata dell’investimento e dare risalto alle chiare intenzioni di espansione da parte dell’azienda.

Mytaxi è disponibile gratuitamente per smartphone iOS e Android, mentre arriverà più avanti per Windows Phone. L’app  consente all’utente-cliente di fare richiesta per il taxi più vicino localizzando la sua posizione.

Il cliente ha la possibilità di visualizzare i  dettagli della macchina che verrà a prenderlo, come ad esempio, la targa, il modello dell’auto e la foto del conducente e potrà verificare il tragitto che il tassista effettua durante l’avvicinamento tramite la mappa sul suo smartphone. Il tassista, grazie all’app, da parte sua potrà invece individuare il suo cliente e farsi condurre da lui per prelevarlo.

Il tassametro indicherà l’ammontare della somma dovuta dal cliente cheoltre alla modalità di pagamento in contanti, potrà anche pagare con carta di credito,  pre-registrata al momento dell’iscrizione da parte del cliente. E’  possibile ricorrere al contante nel caso in cui il segnale Internet dovesse risultare disturbato o assente. Tra breve sarà disponibile anche il supporto per il pagamento via  PayPal.

L’applicazione dispone di  un  sistema di valutazione di qualità, da 1 a 5 stelle, attivo per entrambe le parti, in modo che il cliente possa  valutare il servizio ricevuto ed anche il tassista potrà segnalare eventuali comportamenti scorretti; ad esempio, se dovessero verificarsi più prenotazioni andate a vuoto, è stata prevista la possibilità di bannare l’app di quel particolare cliente.

Mytaxi è chiaramente in competizione con Uber, per la sua modalità peer-to-peer, ma si pone in una posizione molto diversa rispetto al suo concorrente.

Kalanick, il Ceo della Uber, a gennaio aveva dichiarato l’intenzione di dare una mano all’Europa oppressa dalla dilagante disoccupazione e mancanza di lavoro e di essere un  «potente generatore di posti di lavoro”. Secondo Kalanick, l’app di Uber incrocia domanda e offerta di trasporto privato e potrebbe offrire una fonte di reddito a 50 mila nuovi conducenti nel 2015, precisamente «10mila in ogni grande città nei prossimi 4 anni, togliendo dalle strade 400mila auto”. 

Barbara Covili, invece, ha affermato: “Lavoriamo solo con tassisti con licenza, rispettando tutte le regole e non riteniamo che quelle esistenti debbano essere cambiate. Siamo l’alternativa reale e legale, che permette ai tassisti di far parte di un sistema di chiamata in continua crescita”.

Quindi l’applicazione sembra porsi dalla parte delle auto bianche, che da due anni hanno dichiarato guerra contro Uber. Il Gruppo Daimler prevede anche condizioni agevolate per l’acquisto delle auto, attraverso, ad esempio, un programma di rateizzazione d manutenzione per l’acquisto della Mercedes-Benz Classe B, e l’istituzione di corsi ad hoc.

La Daimler dichiara inoltre di non mettersi in competizione con radiotaxi: “Noi non chiediamo alcuna esclusiva né canoni; siamo convinti di rappresentare un’opportunità in più e non ci mettiamo in contrapposizione. Ci dispiace che ci siano atteggiamenti di chiusura, saremo complementari anche sul fronte del numero unico che sembra sia in arrivo entro la data di Expo”. L’azienda spiega che “non ci sono costi fissi, obblighi contrattuali, tasse annuali, mensili, costi di recessione o corse obbligatorie. Si pagano solo quelle effettuate”.

Daimler sostiene di aver già ricevuto 200 adesioni tra i tassisti “indipendenti”, cioè non affiliati ad una cooperativa.

Per quanto riguarda i conducenti affiliati, invece, che ammonta a circa 4500 tassisti, è già in corso una campagna di reclutamento invitante:

  • il servizio non prevede commissioni fino al 30 settembre 2015 e le modalità di business verranno concordate successivamente con i tassisti stessi, discutendo con loro se sia meglio una soluzione a quota fissa, oppure a percentuale.
  • I clienti  di altri Paesi potranno usufruire di Mytaxi  anche a Milano, come una sorta di “roaming”.


Per il momento la Daimler sta focalizzando le proprie energie su Milano; quindi, presto  in Piazza del Duomo potremmo vedere le vetture Mytaxi; ma più avanti il servizio si espanderà in altre città.


Il Gruppo Daimler fa promozioni anche ai clienti:

  • da oggi e fino al 17 maggio, qualunque corsa effettuata con Mytaxi sarà a metà prezzo. Il passeggero pagherà il 50% della tariffa del tassametro, mentre al resto penseremo noi”.


Un’altra agevolazione è il Referral Program: 

  • il cliente che ne porta un altro otterrà un voucher di 15 euro, mentre il nuovo passeggero avrà un buono da 10 euro che potrà spendere nelle corsa successiva.

Le scelte di marketing della Daimler sono effettivamente accattivanti; potremmo dire che Uber ha trovato davvero un concorrente coi fiocchi. 

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