L’unione Europea avvisa Apple ma non solo: troppe tonnellate di rifiuti elettronici

Mezzo miliardo di carica-batterie ogni anno. Oltre dodicimila tonnellate di rifiuti elettronici. Numero che devono per forza far riflettere, vista la situazione a dir poco preoccupante del nostro ambiente. L’Unione Europea passa al contrattacco, con una serie di iniziative pronte a diventare leggi.

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Unione Europea – Adobe Stock

Un bel giro di vite. E’ quanto uscito fuori dalla riunione infrasettimanale del comitato per il mercato interno e la protezione dei consumatori, che ha adottato praticamente all’unanimità (43 voti a favore, solo due i contrati) la posizione dell’UE sulla revisione della direttiva sulle apparecchiature radio.

Le nuove regole assicurerebbero che i consumatori non abbiano più bisogno di un nuovo carica-batterie e cavo ogni volta che acquistano uno smartphone, o più in generale un device, bensì uno unico per tutti. Che siano cellulari, tablet, fotocamere digitali, cuffie e auricolari, console per videogiochi portatili e altoparlanti portatili, ricaricabili tramite cavo cablato, fa lo stesso.

Nel nome della porta USB Type-C

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Apple – Adobe Stock

Indipendentemente dal produttore, dunque, tutti per uno. E non ognuno con il suo. Con qualche esenzione: solo per i piccoli dispositivi, vedi smartwatch tracker sanitari o alcune attrezzature sportive.

Una revisione necessaria quella dell’UE, che fa parte di un più ampio sforzo per affrontare la sostenibilità dei prodotti, in particolare dell’elettronica sul mercato dell’UE, e per ridurre i rifiuti elettronici.

L’UE esige anche info ed etichette chiare sui nuovi dispositivi sulle opzioni di ricarica, nonché se un prodotto include un caricabatterie. Con il crescente utilizzo della ricarica wireless, la strategia in atto a lungo raggio, vuole portare entro la fine del 2016 a una interoperabilità minima di qualsiasi nuova soluzione di ricarica.

L’obiettivo, inoltre, è evitare una nuova frammentazione del mercato, continuare a ridurre gli sprechi ambientali, garantire la comodità del consumatore ed evitare i cosiddetti effetti “lock-in” creati dalle soluzioni di ricarica proprietarie.

Con mezzo miliardo di carica-batterie per dispositivi portatili spediti in Europa ogni anno, generando da 11.000 a 13.000 tonnellate di rifiuti elettronici, un unico caricabatterie per telefoni cellulari e altri dispositivi elettronici di piccole e medie dimensioni sarebbe beneficio a tutti”.

Il relatore Alex Agius Saliba (MT, S&D) non ha dubbi. E lo ha detto a chiare lettere: “L’unico carica-batterie aiuterebbe l’ambiente, il riutilizzo dell’elettronica, farà risparmiare denaro e ridurrà i costi e i disagi inutili sia per le imprese che per i consumatori”.

Un progetto abbastanza chiaro e di larghe vedute, una posizione negoziale da far approvare alla sessione plenaria di maggio, quando gli deputati saranno pronti per avviare i colloqui con i governi dell’UE sulla forma definitiva della legislazione. Apple (il grande nemico ma non solo) è avvisato.

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