Esistono sin dai tempi dei romani, utilizzati e fatti conoscere soprattutto dai mercanti che percorrevano le antiche rotte commerciali verso l’Asia, inclusa la Cina. I lucchetti si sono evoluti con il tempo.
Quelli romani una lunga asta piegata attaccata alla cassa e un pezzo più corto che poteva essere inserito nella cassa stessa. Poi vennero lucchetti di Przeworsk e Chernyakhov, con una manica attaccata alla custodia e una lunga asta piegata che poteva essere inserita nella custodia e nella manica.
I lucchetti sono stati utilizzati in Cina sin dalla tarda dinastia Han orientale (25-220 d.C.) “serrature a chiave con molle di divisione e serrature a combinazione di lettere parzialmente senza chiave“, raccontano gli storici. Di bronzo e di ottone, di argento e altri materiali. Ai giorni d’oggi, tutto ruota intorno agli smartphone. Dal punto di vista funzionale non è cambiato molto, in oltre duemila anni di storia. Allora, come oggi, la maggior parte dei lucchetti si basava su una chiave o una combinazione. Poi è arrivato il Quicklock.
E’ il primo primo lucchetto che può essere aperto con il semplice gesto di una carta, di un portachiavi o di un anello, perfino con un tap su uno smartphone. Questo è possibile grazie alla tecnologia NFC (Near Field Communication), la stessa tecnologia montata Apple Pay, tanto per intenderci.
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Dispone anche di Bluetooth, il che significa che può essere sbloccato tramite app Android o iOS. Disponibile in quattro colori, il corpo in zinco pressofuso ricorda quello di un lucchetto tradizionale, anche se è senza la solita rotella combinata. Il grillo e la sua finitura opaca gli conferisce una sorta di aspetto plastico. L’intera confezione è impermeabile, quindi adatta per l’uso esterno.
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Grazie alla tecnologia wireless, il lucchetto si basa su una batteria ricaricabile (tramite un cavo Micro-USB standard, incluso), di sicuro per almeno due anni. Le varie “chiavi” NFC incorporano RFID e quindi non richiedono batterie proprie. Sono anche impermeabili. Per sbloccare il Quicklock, è sufficiente premere l’unico pulsante sul davanti, quindi passare la carta, il portachiavi o l’anello sopra il logo.
Con lo smartphone, l’app annessa consente non solo di sbloccare il Quicklock, ma anche di vedere un record di altri utenti che l’hanno sbloccato. Quando è stato lanciato, il Quicklock aveva un prezzo di partenza di 79 dollari. Ora già costa di meno: sotto i 50 euro con l’e-commerce. Viene spedito in tutto il mondo, un po’ come facevano i mercanti ai tempi dei romani. Il prezzo include anche a scheda NFC, anche se si possono acquistare carte aggiuntive in confezioni da cinque o da dieci.
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