L’INPS non è trasparente su quale sarà il nostro futuro: ecco a che età andremo in pensione

Il nostro futuro pensionistico è incerto e anche l’INPS non ci dice la verità: ma è questa l’età a cui andremo in pensione. 

Sono tante le persone che fantasticano su quando andranno in pensione, magari dopo una vita a lavorare. Chi ha ormai raggiunto una certa età e versato tanti contributi, spera sempre che le riforme pensionistiche siano a proprio vantaggio.

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L’INPS non è trasparente su quale sarà il nostro futuro: ecco a che età andremo in pensione – cellulari.it

Eppure non è mai così scontato andare in pensione ad una certa età. L’INPS non è trasparente sul futuro di nessuno: pur a voler fare una stima su quando andremo in pensione, non è così facile giungere a delle conclusioni.

A che età andremo in pensione?

L’attuale pensione di vecchia si raggiunge a 67 anni con 20 anni di contributi versati. Ma purtroppo pare che questi requisiti non siano destinati a rimanere immutati nel tempo. Alcune proiezioni fanno temere il peggio e l’INPS, anche se non l’ha ancora confermato, sembra prepararsi a un cambiamento radicale.

Diverse quantità di monete su cui è seduto un omino
A che età andremo in pensione? – cellulari.it

Infatti, l’età pensionabile attuale è legata all’aspettativa di vita, che viene rivista ogni due anni, e può spingere in avanti la data di uscita dal lavoro. Ma il problema è anche un altro ovvero la sostenibilità del sistema previdenziale. Secondo i dati forniti dal Bilancio tecnico attuariale dell’INPS, pubblicato sul sito istituzionale, il numero dei pensionati crescerà in modo esponenziale nei prossimi 20 anni, mentre i lavoratori attivi diminuiranno.

Per questo il Governo dovrebbe rivedere il rialzo dell’età pensionabile o introdurre penalizzazioni per chi va in pensione troppo presto. Sono diverse le ipotesi circolanti: 

  • aumento dell’età pensionabile a 68 o 69 anni nei prossimi decenni 
  • revisione delle pensioni contributive pure con coefficiente di trasformazione meno favorevole
  • nuove finestre mobili o meccanismi di attesa prima dell’erogazione dell’assegno
  • riduzione o eliminazione delle uscite anticipate sfruttando Quota 103 o APE Sociale.

Anche se l’INPS afferma che non ci sono nuove riforme in vista, comunque spinge per integrare la pensione pubblica con fondi privati. E ciò fa concludere che il sistema non sarà più sufficiente per garantire un trattamento dignitoso per tutti. Guglielmo Loy, presidente dell’INPS, ha dichiarato che “la sostenibilità delle pensioni dipenderà anche dalle nuove generazioni e dalla loro continuità contributiva”.

Dunque, chi spera di andare in pensione a 67 anni nei prossimi anni, deve un po’ scordarselo. Anche perché, con il Documento di economia e finanza (DEF) pure il Governo segnala la necessità di “un intervento strutturale sul sistema pensionistico per garantirne l’equilibrio a lungo termine”, avvalorando la tesi che la pensione sarà sempre più lontana per tutti. 

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