Il Fisco controllerà tutti incrociando dati fiscali e tenore della vita: ecco come lo farà con un metodo che non lascerà scampo a nessuno.
Il Fisco non lascerà scampo a nessuno incrociando dati fiscali e tenore della vita, continuando la lotta all’evasione fiscale. Per farlo userà un meccanismo innovativo che serve proprio a rapportare i dati dei contribuenti per capire se c’è qualcosa di sospetto e che non quadra con quanto dichiarano.
I controlli verranno effettuati sui conti correnti ed ecco come farà il Fisco e cosa prevede il provvedimento del Garante della Privacy.
Per incrociare i dati fiscali e il tenore della vita dei contribuenti, il Fisco sfrutterà Cerebro, il nuovo redditometro che aiuterà nelle indagini della ricerca di somme illecite. Il Garante della Privacy, con il provvedimento del 4 agosto 2025, ha dato parere favorevole al Ministero dell’Interno per l’utilizzo del nuovo sistema di analisi ed elaborazione dei dati.
Cerebro sarà un supporto nelle indagini patrimoniali poiché si tratta di una piattaforma software che individua le risorse ottenute illecitamente dalla criminalità. La piattaforma acquisisce i dati da fonti istituzionali esterne e dal personale addetto al controllo per far emergere disponibilità patrimoniali considerate sproporzionate rispetto ai redditi dichiarati e riconducibili ad attività illecite.
I dati vengono presi da banche dati esistenti contenuti in pubblici registri a cui il Fisco già può accedere. Nel sistema si dovranno immettere, poi, altri dati come quelli anagrafici, giudiziari e fiscali. Cerebro, dopo aver raccolto tutti questi dati, funzionerà come un redditometro poiché confronterà redditi e spese del soggetto ricercando delle sproporzioni, applicando modelli di calcolo sperequativo, facendo riferimento ai beni posseduti e ai movimenti finanziari sui conti correnti.
Gli interessati, in ogni caso, potranno esercitare i propri diritti tramite misure idonee già identificate. E chi solleva il problema privacy, deve sapere che Cerebro si è dimostrato conforme anche alla normativa per la protezione dei dati personali. Infatti “i trattamenti di dati personali dei soggetti coinvolti nelle indagini patrimoniali attraverso il sistema Cerebro è effettuato dal Ministero dell’Interno-Dipartimento della pubblica sicurezza a fini di prevenzione, indagine, accertamento e perseguimento di reati, o esecuzione di sanzioni penali, incluse la salvaguardia contro e la prevenzione di minacce alla sicurezza pubblica”.
Quindi, tutti i dati del soggetto vengono attinti da banche date fiscali e catastali e si tiene conto anche dei movimenti finanziari del soggetto per valutare il tenore della vita che conduce. Cerebro effettua un “web scraping” analizzando dichiarazioni dei redditi, dati fiscali, dati catastali e movimento del conto corrente per trovare eventuali discrepanze con il tenore della vita del soggetto.
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