Secondo una ricerca statunitense condotta dalla Harris Interactive, la dipendenza da smartphone avrebbe i suoi vantaggi.
Lo studio, che ha coinvolto oltre 2.000 lavoratori, ha mostrato come per il 97% del campione i cellulari di ultima generazione aiutino ad ottenere un risparmio di tempo pari a circa 22 giorni in un anno. Il solo controllare la casella di posta dal proprio dispositivo portatile permetterebbe di finire la giornata lavorativa con ben 35 minuti di anticipo!
La dipendenza da smartphone può quindi essere considerata un falso allarme? Non esattamente. Perché la consultazione del device fuori dagli orari d’ufficio, oltre ad una maggiore produttività, genererebbe anche un maggiore stress: un intervistato su cinque ha infatti ammesso di utilizzare principalmente applicazioni per il lavoro.
L’attaccamento eccessivo a questi ultimi prodotti tecnologici non sarebbe allora un’abitudine circoscritta al gentil sesso – come rilevato da un’altra recente indagine – ma una condizione che pare aver attecchito sulla gran parte dei lavoratori. E mentre gli istituti di tutto il mondo si adoperano in complesse e curiose analisi sociologiche, il rapporto con l’hi-tech più adatto risulta ancora quello cosiddetto moderato: se è possibile staccare per dedicarsi a un hobby o a uno sport, non bisognerebbe pensarci su due volte.
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