L’invasione di Putin in Ucraina ha avuto fra le conseguenze l’isolamento della Russia a livello globale. Sanzioni sportive, sanzioni economiche, fuggi fuggi dei Big Tech americani (e non). Ma a quanto pare il popolo sta dalla parte del suo capo. E trova ogni stratagemma possibile, immaginabile, per sopperire a quell’isolamento.
Dalla decisione di Vladimir Putin, i più grandi studi di Hollywood hanno smesso di distribuire film in Russia, lo stesso Netflix ha cessato il servizio lì. Ma di recente, alcuni dei film delle compagnie hanno iniziato ad apparire nelle sale cinematografiche russe, illegalmente. Come rivela il New York Times.
Un vero e proprio ritorno al passato. Le proiezioni ricordano l’era sovietica, quando l’unico modo per vedere la maggior parte dei film occidentali era accedere a una versione piratata. A quei tempi i film sono arrivavano sotto forma di VHS di contrabbando, oggi il metodo è più semplice e veloce: basta aprire un sito giusto online.
Sono numerosi i siti web che offrono copie bootleg di film che richiedono pochi minuti per essere scaricati. Sembra che alcuni cinema in Russia stanno ora proiettando apertamente film pirata; altri sono piĂą attenti, consentendo ai privati di affittare spazi per la proiezione di film, gratuitamente o a pagamento.
Il New York Times asserisce che un gruppo di cittadini russi ha affittato diverse sale di proiezione in un cinema a Ekaterinburg, utilizzando i social per invitare le persone ad acquistare i biglietti per guardare “The Batman“.
Gli spettatori possono anche vedere “The Batman” a Ivanovo, una città a circa cinque ore di auto da Mosca, in almeno un luogo. A Makhachkala, capitale della regione del Daghestan, nel Caucaso, un cinema proietta “Don’t Look Up”; e a Chita, una città vicino al confine con la Mongolia, i genitori possono portare i loro figli a guardare “Turning Red“, il film d’animazione di Disney e Pixar. Due colossi che hanno chiuso con la Russia.
Queste proiezioni clandestine sarebbero l’ultimo tentativo dei cinema in Russia di sopravvivere dopo che studi americani come Disney, Warner Brothers e Paramount hanno lasciato il paese per protesta. Prima della guerra in Ucraina, i film prodotti negli Stati Uniti rappresentavano circa il 70% del mercato cinematografico russo, secondo i media statali. Ora trionfa la pirateria.
Il New York Times cita il nome di Artem Komolyatov, 31 anni, produttore di videogiochi a Mosca: ha notato il cambiamento quando lui e sua moglie sono andati al cinema un venerdì qualche settimana fa. Con tutto quello che è successo politicamente, i due volevano trascorrere un paio d’ore in un ambiente rilassato con altre persone, ha detto Komolyatov, “guardando qualcosa insieme, magari ridendo e piangendo“.
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