Il Garante Privacy ha dichiarato che tutti gli utenti di Internet devono essere più consapevoli e che per effettuare la profilazione pubblicitaria online serve il consenso informato: “Sono state pubblicate nella Gazzetta Ufficiale le nuove regole del Garante della Privacy in materia di ‘profilazione’ online. Lo rende noto il Garante, spiegando che le nuove norme sono disegnate per garantire ‘maggiori tutele per gli utenti’, ma sono anche regole più chiare per chi fa profilazione online, a partire dai principali siti web‘”.
E così dal 2 giugno il Garante Privacy ha deciso che i cookies, ossia i piccoli file di testo che i siti inviano ai dispositivi che li memorizzano ritrasmettendoli alla visita successiva, dovranno essere visibili all’utente, il quale, da quel momento potrà stabilire se un sito può utilizzare i suoi dati a fini di profilazione pubblicitaria oppure no. I cookies, infatti, controllano la navigazione a scopi pubblicitari e raccolgono i dati sulle abitudini, le scelte ed i gusti personali degli utenti.
Il Garante ha definito 4 regole per portare l’informativa online per fare in modo che gli utenti siano consapevoli sull’uso dei cookies ed ha determinato le modalità per acquisire il consenso, se esplicitamente richiesto dalla legge.
Perciò, dal 2 giugno quando un utente accede all’home page o altra pagina di un sito, deve comparire subito un banner che deve essere ben visibile e deve fornire in modo chiaro queste informazioni:
Da un’indagine Doxa Marketing Advice svolta su un campione di 800 persone, si è presentato alla vista un quadro che ritrae una popolazione italiana iperconnessa, consapevole ed anche attenta ai temi della privacy; ma la realtà è che un terzo degli internauti italiani è piuttosto pigro ed ignaro degli ingranaggi del web e non conosce, e neanche legge, le normative sulla privacy quando utilizza un servizio online, poiché lo considera un impegno troppo gravoso.
Per quanto riguarda il tema dei consensi, il 64% degli internauti è a conoscenza del proprio diritto a richiedere la visione dei dati che li riguardano ed il 7% ne ha fatto richiesta, mentre il 72% sa di avere il potere di ottenerne la cancellazione ed il 27% di essi ha fatto uso di questo potere.
In riferimento alla condivisione dei dati personali, 72 intervistati su 100 sono concordi sul fatto che il concetto di privacy si sta evolvendo continuamente.
I cittadini italiani, inoltre, riescono a classificare il tema della privacy solo sommariamente; infatti dall’indagine si rileva che le sfere in cui gli utenti pretendono riservatezza sono le transazioni online ed ebanking, quelli della famiglia e quelli della salute.
Antonello Soro ha dichiarato che «la vera sfida di oggi è quella di rendere concreti i principi di protezione dei dati, effettiva la trasparenza dei trattamenti e agevole l’esercizio dei diritti degli utenti».
La guida realizzata dal Garante serve sia agli utenti che agli operatori attivi nelle divisioni della pubblicità online, che l’anno scorso ha generato ricavi per circa 2 miliardi di euro con un incremento del 12,7% rispetto all’anno precedente e nel settore dell’e-commerce che quest’anno dovrebbe raggiungere i 15 miliardi di fatturato con un aumento del 15% rispetto allo scorso anno, in cui un quarto degli italiani ha fatto acquisti sul web.
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