ChatGPT: se lo usi cosi è illegale, puoi incorrere in guai seri

Nelle ultime settimane si parla con sempre più insistenza di ChatGPT. Ma occhio a come usarlo, perché c’è un metodo che è totalmente illegale e potrebbe farvi incorrere in guai molto seri. Ecco tutti i dettagli su una recente ricerca

Si tratta di una tecnologia tutta nuova, basata sull’Intelligenza Artificiale e che è destinata a far parlare di sé. Innanzitutto per la sua facilità di utilizzo, ma anche e sopratutto per le molteplici possibilità che offre. Siamo ancora alle fasi iniziali, ma una consocenza più approfondità di ChatGPT porterà ad enormi benefici in ogni ambito lavorativo e non.

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ChatGPT – Cellulari.it

Bisogna però stare molto attenti a come la si usa. Stando ad un recente studio emerso, infatti, diversi utenti stanno provando alcune funzionalità che sono totalmente illegali. Vi consigliamo di non fare così per nessun motivo al mondo, perché potreste andare incontro a guai molto seri e a conseguenze disastrose.

ChatGPT, non utilizzate il sistema in questo modo

Ad aver effettuato la ricerca ci ha pensato Checkpoint, a seguito di alcune segnalazioni emerse in rete. C’è un modo di utilizzare ChatGPT che è totalmente illegale, e infatti sta attirando l’interesse di diversi hacker e cybercriminali. Occhio perché potreste incorrere in guai molto seri. Tutto è partito da un thread nato su un forum di hacking clandestino, intitolato “ChatGPT – Benefits of Malware”.

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ChatGPT – Cellulari.it

L’autore del thread ha rivelato che stava sperimentando ChatGPT per ricreare ceppi di malware e tecniche descritte in pubblicazioni di ricerca e scritti su malware comuni. Ad esempio, ha condiviso il codice di uno stealer basato su Python che cerca tipi di file comuni, li copia in una cartella casuale all’interno della cartella Temp, li comprime e li carica su un server FTP codificato” è quanto spiegato da Checkpoint.

In parole povere, i criminali in rete stanno iniziando ad utilizzare il bot Chatgpt di OpenAi, per aiutarsi nella scrittura del codice per avere malware a portata di mano o anche per compilare mail destinate al fenomeno del phishing. Checkpoint si è poi spinta oltre, andando ad analizzare lo script e confermando le affermazioni di un criminale informatico. “Si tratta effettivamente di uno stealer di base che cerca 12 tipi di file comuni (come documenti MS Office, PDF e immagini) nel sistema. Se vengono trovati file di interesse, il malware copia i file in una directory temporanea, li zippa e li invia sul web. Vale la pena notare che l’attore non si è preoccupato di crittografare o inviare i file in modo sicuro, quindi i file potrebbero finire nelle mani di terze parti”, si legge. State molto attenti a non applicare questo metodo, perché ovviamente non è in linea con le regolamentazioni attuali.

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