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BlastDoor, l’ingrediente segreto di iOS 14 che protegge l’app iMessage

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A. Roberto Finocchiaro

Apple ha inserito su iOS 14 una ulteriore modalità sandbox che protegge l’app iMessage: si tratta di BlastDoor.

(AdobeStock)

Apple è da sempre in prima fila quando l’oggetto del contendere verte sulla sicurezza dei dati e la recente aggiunta implementata all’interno del sistema operativo mobile iOS 14 ne è d’altronde una riprova evidentissima. Come illustrato in queste ore da Samuel Groß – ricercatore impegnato nel Project Zero di Google – la società californiana ha infatti inteso potenziare l’efficacia della sua app Messaggi, inserendo un innovativo meccanismo di sicurezza denominato “BlastDoor“.

Il funzionamento dell’appena menzionato sistema di sicurezza è abbastanza agevole, in quanto trattasi di una vera e propria modalità sandbox, il cui obiettivo è quello di proteggere iOS da eventuali storture presenti all’interno dell’app Messaggi. In buona sostanza, il codice dell’applicazione è slegato dal sistema operativo mobile di Apple (utilizzato su iPhone e iPad) e questo ha il pregio di garantire un livello di protezione indubbiamente efficace dei dati dell’utente.

BlastDoor ha il compito di raccogliere tutti i messaggi in arrivo, ispezionarne il contenuto – al fine di controllare la presenza di eventuali exploit malevoli – decomprimerli e inserirli dentro un pacchetto posizionato in un ambiente sicuro e totalmente a sé stante da iOS: di conseguenza, nessun codice malevolo nascosto dentro un messaggio potrà riuscire a scalfire la sicurezza dei dati dell’utente, stante per l’appunto l’impossibilità ad accedere direttamente al sistema operativo mobile di Apple.

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Le app Apple integrano già meccanismi sandbox

(AdobeStock)

Lo sviluppatore ha esaltato la recente aggiunta implementata dal produttore di Cupertino, che di fatto va ad archiviare i punti critici di iMessage, potenziandone conseguentemente l’efficacia: in precedenza, sarebbe stato infatti sufficiente inviare messaggi malevoli (finanche contententi foto e video) ad un iPhone al fine di prendere il controllo di quest’ultimo, squarciando la sicurezza dei dati dell’utente. Tale stortura è stata spesso sfruttata in passato dagli hacker, con evidenti ripercussioni a danno dei consumatori.

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Bisogna aggiungere ulteriormente che Apple ha da sempre integrato molteplici meccanismi sandbox all’interno delle applicazioni proprietarie, eppure BlastDoor si staglia come una ulteriore aggiunta relegata esclusivamente a iMessage.

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A. Roberto Finocchiaro

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