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Apple Research Kit, migliaia di volontari iscritti ma non è sicura

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Grazie a smartphone e tablet con Research Kit i centri di ricerca più importanti al mondo ora hanno a portata di mano informazioni su pazienti e utenti di tutto il mondo.

Oltre 11 mila utenti è il numero di iscritti alla piattaforma Research Kit di Apple durante le prime 24 ore di apertura del nuovo programma di ricerca.

Grazie a smartphone e tablet con Research Kit i centri di ricerca più importanti al mondo ora hanno a portata di mano informazioni su pazienti e utenti di tutto il mondo. Gli oltre 11 mila iscritti sono anche volontari per un programma di studi per problemi cardiovascolari. Il direttore medico dello Stanford Cardiovascular Health, Alan Yeung, ha affermato che le potenzialità dei dispositivi di ultima generazione permettono di ottenere risultati all’avanguardia.

Research Kit è una piattaforma open source che permette alla ricerca medica di avere una vasta gamma di volontari per svolgere particolari tipologie di test. I dati raccolti vengono filtrati e poi trasmessi ai ricercatori per l’analisi e per migliorare la ricerca.

Il bacino di utenti che utilizzano la piattaforma sono la vera e propria forza di Research Kit, infatti ciò che viene offerto dalla piattaforma di Apple rispetto agli studi tradizionali per quanto riguarda il numero di persone coinvolte è nettamente superiore.

Analizzando in dettaglio Research Kit, compare un dubbio che riguarda l’anonimato dell’utente; infatti questa sicurezza non sembra essere garantita. Sebbene le applicazioni trasmettano dati in forma completamente anonima, chi gestisce le applicazioni potrebbe concedere autorizzazioni anche a ricercatori qualificati esterni.

Anche la qualità dei dati raccolti è un altro aspetto importante. Infatti Research Kit permette a qualsiasi utente la possibilità di inviare dati  rilevati con strumenti non certificati e senza alcun controllo effettivo. In questo modo, di fatto, la raccolta dati potrebbe essere alterata da diversi aspetti che devono per forza essere calcolati.

Secondo un’analisi effettuata da Todd Sherer, CEO della Michael J.Fox Foundation, associazione per la ricerca sul morbo di Parkinson, Research Kit non potrà sostituire i metodi tradizionali, anche se però potrà veniire preso in considerazione come aggiunta ai metodi di studio e ricerca tradizionali.

Insomma, Research Kit sembra un programma di ricerca dal potenziale piuttosto alto, ma che pone molti dubbi che, se potranno essere via via risolti da parte di Apple stessa nei prossimi anni, offrirà una piattaforma di ricerca medica davvero sicura e all’avanguardia. 

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