10 anni di carcere se sbirci WhatsApp per scoprire un tradimento

Attenzione a spiare WhatsApp per scoprire un tradimento: rischi 10 anni di carcere. 

Un matrimonio può finire per tanti motivi ed il tradimento è uno di questi. A volte si può scoprire l’infedeltà del partner “spiando” il suo cellulare, per esempio le chat di WhatsApp. 

Cellulare in mano
10 anni di carcere se sbirci WhatsApp per scoprire un tradimento – cellulari.it

Questo è quanto ha fatto un uomo che ha “estrapolato” i messaggi dal telefono della sua ex moglie per usarli come prova a sua favore nella causa di separazione. Ma attenzione a “seguire” questo comportamento perché si rischiano 10 anni di carcere. 

Non sbirciare WhatsApp del partner per scoprire un tradimento: così rischi 10 anni di carcere

La storia appena raccontata dell’uomo che ha provato ad usare i messaggi di infedeltà della moglie su Whatsapp non ha un lieto fine in quanto il suo ricorso è stato rigettato dalla Corte d’appello di Messina. Il suo obiettivo era utilizzarli come prova a suo favore nella causa di separazione. Dai cellulari l’uomo avrebbe estratto la chat di WhatsApp e l’elenco delle chiamate.

Uomo con smartphone lo mostra a donna
Non sbirciare WhatsApp del partner per scoprire un tradimento: così rischi 10 anni di carcere – cellulari.it

In realtà l’uomo era prima stato denunciato per  atteggiamenti molesti e ossessivi, dato che controllava sempre il cellulare della moglie. Qualche mese dopo lei lo aveva querelato per aver “estratto, da un telefono cellulare che utilizzava per lavoro e che non trovava più da tempo, diversi screenshot dal registro chiamate e dalla messaggistica, consegnandoli al suo legale, il quale li aveva prodotti in sede di giudizio civile, ai fini di addebito della separazione”.

L’uomo di fatto ha invaso la riservatezza della moglie e poiché WhatsApp è considerato un “sistema informatico”, la sua violazione e l’accesso abusivo sono perseguibili e possono costare fino a 10 anni di reclusione. Spiare i messaggi su WhatsApp è infatti un reato e lo ha stabilito la Cassazione. Può accedere solo il proprietario del telefono a questo “sistema informatico” e anche se ci fosse il suo consenso, il reato potrebbe comunque configurarsi.

Se cioè il proprietario del telefono dà la password ad un’altra persona, il permesso per accedere al cellulare è comunque per un lasso di tempo limitato e se la persona continua a mantenere l’accesso è comunque penalmente perseguibile. Così come è penalmente perseguibile se volesse leggere chat o in informazioni che non aveva il permesso di vedere.

Quindi se hai dubbi sull’infedeltà del tuo partner o ti saltasse in mente di procedere come ha fatto quest’uomo, adducendo come prova dei messaggi che hai estrapolato “spiando” nello smartphone di tuo marito o di tua moglie, sappi che stai rischiando 10 anni di carcere. Se vuoi comunque scoprire “la verità” sul tuo partner, assumi piuttosto un investigatore, un professionista che può seguire e fare registrazioni legali nel pieno rispetto della normativa. 

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