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App e Videogiochi

YouTube rimuove 10 milioni di video a trimestre: il motivo della scelta

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Pasquale Conte

Come spiegato dal team di YouTube stesso, ogni trimestre vengono rimossi dalla piattaforma ben 10 milioni di video. Ecco il motivo

YouTube rimuove 10 milioni di video ogni trimestre (Unsplash)

Un numero esorbitante, ma enormemente piccolo rispetto al numero di video che ogni giorno vengono pubblicati sulla piattaforma. YouTube ha comunicato che ogni trimestre vengono eliminati 10 milioni di video, per un motivo molto semplice: la lotta alla disinformazione.

La disinformazione si è spostata dal marginale al mainstream. Non importa se si tratti di Olocausto o 9 settembre, ora si estende in ogni aspetto della società. A volte riesce anche a colpire le comunità con incredibile velocità. Nessun argomento ne è immune” ha spiegato la piattaforma stessa con una nota ufficiale.

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YouTube prosegue la sua lotta alla disinformazione: i numeri

Svelato il motivo della scelta: la lotta alla disinformazione (Unsplash)

Un sistema efficace e che punta a fermare – o quantomeno rallentare – il fenomeno della disinformazione sul web. Ogni trimestre vengono eliminati circa 10 milioni di video su YouTube, dei quali la maggior parte non arriva nemmeno a 10 visualizzazioni. Un chiaro segnale del fatto che il fenomeno sta venendo “soffocato” con efficacia. Inutile dire che, con lo scoppio della pandemia, questo fenomeno abbia irrimediabilmente subito una brusca accelerata. Da febbraio 2020 ad oggi sono stati rimossi un milione di video relativi a teoremi, congetture o false cure.

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Stando agli ultimi calcoli della piattaforma, i video nocivi rappresentano un quantitativo tra lo 0.16 e lo 0.18% del totale. Una nullità, che conferma la bontà del lavoro compiuto fino ad ora. Ma, come sottolineato da YouTube stessa, non può bastare. La condivisione su altri social rappresenta infatti la una potente arma di diffusione di notizie false.

Inoltre, la piattaforma di Big G ha sottolineato un altro fattore: stringere troppo le maglie attorno alla disinformazione potrebbe andare ad intaccare la libertà di espressione. È il gruppo stesso dunque a chiedere una maggior collaborazione e dialogo, così da creare una azione coordinata che possa salvaguardare tanto l’utenza quanto YouTube stessa.

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Pasquale Conte

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