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Applicazioni

Xiaomi, Vivo ed Oppo non supportano più moltissime app: cosa sta succedendo

Published by
Pasquale Conte

Grosse novità in arrivo per tutti i device Xiaomi, Vivo ed Oppo. I tre marchi asiatici non supporteranno più un certo tipo di app

Il rapporto tra le aziende cinesi e gli Stati Uniti non è dei migliori. Basti pensare al ban commerciale che il governo americano ha inflitto a Huawei, ormai diventato realtà e che ha avuto conseguenze piuttosto importanti. I vari Xiaomi, Vivo ed Oppo non vogliono farsi trovare impreparati, temendo una reazione simile in uno dei mercati più importanti al mondo.

Xiaomi, Oppo e Vivo hanno deciso di cambiare le normative d’uso in merito alla pubblicazione delle varie app (screenshot Xiaomi)

Per questo motivo, sono già stati sviluppati i rispettivi store delle app, che sono alternativi al Play Store e rappresentano una sorta di piano B in caso di necessità di indipendenza da Google. Stando a quanto emerso nelle ultime ore, sembra che presto una serie molto lunga di app non verrà più supportata.

Stop al supporto delle app a 32 bit: la decisione di Xiaomi, Vivo ed Oppo

Ecco tutti i dettagli in merito alle nuove regole aggiornate, che sono state pensate per gli store indipendenti (Adobe Stock)

A partire dalle prossime settimane, gli store indipendenti di Xiaomi, Vivo ed Oppo non supporteranno più le app a 32 bit. E quindi verrà introdotto l’obbligo di architettura a 64 bit, al fine di avere software maggiormente ottimizzati e soprattutto rapidi sui processori di ultima generazione. Una mossa pensata per rendere i propri ecosistemi più ottimizzati e già pronti per i device in uscita nei prossimi anni, ma non solo.

Come già anticipato, l’idea è quella di puntare in maniera sempre più concreta ai propri store indipendenti. In caso di necessità di indipendenza dai servizi Google, le varie aziende cinesi avrebbero già tra le mani un’alternativa valida e concreta per i milioni di utenti connessi in tutto il mondo.

Apple ha proceduto con una mossa simile nel lontano 2017, introducendo anch’essa l’obbligo di architettura a 64 bit per tutte le applicazioni rese disponibili tramite App Store. Non sono ancora arrivate conferme ufficiali da parte delle aziende interessate, e quindi non sappiamo con certezza le tempistiche che porteranno al cambiamento.

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Pasquale Conte

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