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Xiaomi brevetta uno smartphone con fotocamera che si stacca

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A. Roberto Finocchiaro

Xiaomi ha depositato in queste ore una domanda di brevetto riguardante un innovativo smartphone dotato di una fotocamera selfie che si stacca.

Il brevetto dello smartphone Xiaomi con fotocamera frontale removibile (Fonte 91Mobiles)

Nel corso degli ultimi anni abbiamo assistito al lancio di smartphone con cornici sempre più sottili, peculiarità quest’ultima che ha avuto l’evidente pregio di innalzare l’aspetto estetico dei dispositivi mobile e, soprattutto, di offrire agli utenti un’efficace immersività nell’esperienza d’uso. L’ostacolo maggiore verso l’eliminazione pressoché totale dei bordi è indubbiamente rappresentato dalla fotocamera frontale, talvolta posizionata al centro dello smartphone – il notch a “goccia”, tanto per intenderci – talaltra in uno degli angoli superiori (destro o sinistro) del terminale, sulla falsariga delle più recenti tendenze tecnologiche (può guardarsi, ad esempio, anche agli ultimi Galaxy S21 di Samsung).

Dopo aver inaugurato – seppure invero in modo poco fortunato – l’era degli slider-phone con il Mi Mix 3, Xiaomi ha in mente un’ulteriore soluzione per poter immettere sul mercato uno smartphone senza cornici: si tratta, nello specifico, di un modulo fotocamera removibile. Come riportato infatti da 91Mobiles, il prolifico produttore cinese avrebbe depositato in queste ore una domanda di brevetto avente ad oggetto un inedito dispositivo mobile impreziosito, per l’appunto, da una fotocamera frontale che si stacca.

Entrando nel dettaglio, il funzionamento della tecnologia al vaglio da Xiaomi è senza dubbio interessante, almeno sulla carta: nel caso di specie, il modulo fotografico dedicato ai selfie sarebbe infatti alloggiato nella parte posteriore alta dello smartphone e collegato tramite appositi magneti con il resto della scocca. In buona sostanza, l’utente sarà dunque libero di decidere quando attaccare o staccare il componente, e ciò al fine di godere di un display completamente dedicato ai pixel e sprovvisto di fori, tacche o ritagli di qualsivoglia tipo. In effetti, le immagini del brevetto mostrano uno smartphone impreziosito da un pannello del tutto ininterrotto, impresa per inciso poco realizzata nel campo mobile.

La domanda di brevetto mette altresì a nudo il funzionamento della fotocamera frontale: una volta collegata allo smartphone, quest’ultima potrà comunicare con il dispositivo facendo leva su tecnologie wireless, tra cui il Wi-Fi, il Bluetooth e il tag NFC.

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Anche Motorola aveva realizzato una fotocamera magnetica

Uno smartphone Motorola (PixaBay)

Non è invero la prima volta che assistiamo ad una fotocamera magnetica e in tal senso torna in auge l’esperimento abbozzato da Motorola nel 2016, stante la collaborazione con la società specializzata Hasselblad per la realizzazione di un Moto Mod – accessori allora appositamente realizzati per la gamma Moto Z degli smartphone Motorola – in grado di offrire uno zoom ottico 10X. Al di là della soluzione indubbiamente innovativa, i risultati pratici raccolti dalla compagnia controllata da Lenovo furono tuttavia deludenti, complice anche un software di gestione non propriamente all’altezza.

In ogni caso, il brevetto depositato da Xiaomi pare essere differente, giacché la fotocamera frontale non si atteggia come mero accessorio, bensì come componente saliente dello smartphone, sebbene removibile. La soluzione al vaglio del produttore cinese ricorda dunque molto da vicino – sia pure in chiave rivisitata – quanto messo in campo da ASUS con i suoi ZenFone 6 e 7 e il Galaxy A80 di Samsung.

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Vedremo ad ogni modo come Xiaomi saprà sviluppare il progetto, anche perché trattasi comunque di una soluzione di non immediata e facile commercializzazione. Sullo sfondo, emergono infatti dettagli ancora sottaciuti dal brevetto e che siamo certi siano al vaglio del produttore cinese: pensiamo alle conseguenze in caso di perdita del modulo dedicato alla fotocamera frontale (giacché per l’appunto removibile dalla scocca), ma soprattutto alla comunicazione wireless del componente, onde evitare ritardi nello scatto della foto.

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A. Roberto Finocchiaro

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