Meta continua a sviluppare l’IA all’interno di WhatsApp e con l’ultima versione ha aggiunto una funzionalità vocale che permette di agevolare l’interazione con il chatbot ma che al tempo stesso solleva non pochi dubbi sul rispetto della privacy degli utenti che decidono di utilizzare questa feature.
Il successo ottenuto da ChatGPT è stato come una sveglia per tutta l’industria tech. Il chat bot di Open AI ha dimostrato che il pubblico è pronto alla “rivoluzione” artificiale e che è dunque il momento di accelerare la fase di programmazione e progettazione di IA che siano in grado di competere e di offrire lo stesso tipo di funzionalità per non perdere utenza.

Da sempre attiva a cogliere ogni cambiamento dell’industria, Meta è stata una delle prime aziende a comprendere che non c’era più tempo da perdere ed ha investito ingenti risorse per lo sviluppo di un chatbot proprietario da integrare all’interno dei propri social e soprattutto della sua app di messaggistica istantanea.
In questo 2025 Meta AI ha fatto il suo debutto su tutti gli smartphone, presentandosi più che altro come funzione opzionale. Nelle intenzioni di Meta però c’è un’integrazione più capillare della sua Intelligenza Artificiale e il primo passo è quello di dotare il chatbot di una possibilità di interazione vocale.
Meta AI adesso può ascoltare e rispondere, ma è sicuro attivare questa nuova funzionalità?
L’aggiunta di una funzionalità vocalica dell’AI è fondamentale per far sì che l’offerta Meta sia al passo con quella della concorrenza che già da tempo offre una soluzione di questo tipo. L’aggiornamento contenente questa nuova funzione è già stato rilasciato in versione beta su Android e su iOS ed è disponibile per tutti coloro che sono iscritti al programma Test Flight.

Per attivare la chat vocale con l’assistente di Meta basta cliccare su un nuovo pulsante a forma di onda che è stato progettato proprio per dare voce all’IA. In questo modo sarà più facile comunicare con il chatbot in qualsiasi situazione, anche quando per ragioni di tempo e spazio non sarà possibile scrivere all’interno dell’apposita chat.
L’aspetto che ha sollevato dubbi e perplessità è quello relativo al funzionamento dell’ascolto anche quando l’applicazione è aperta in background (praticamente sempre su ogni cellulare). Se l’IA è sempre in ascolto, parlare nelle vicinanze del telefono può equivalere a consegnare informazioni sensibili in qualsiasi momento.
Su dispositivi Apple sarà più semplice rendersi conto se l’assistente AI è in ascolto, visto che sugli iPhone un segnale luminoso arancione è sempre visibile quando un’applicazione sta utilizzando il microfono integrato. Più in generale sarà fondamentale prestare attenzione alle autorizzazioni concesse e controllare che WhatsApp non mantenga l’ascolto attivo quando non necessario.