Ha fatto più notizia la sua corsa (sfrenata) sul monipattino piuttosto che l’undicesimo posto con la sua Asto Martin nel Gran Premio di Barcelona, a un giro dal vincitore Max Verstappen. Per fortuna che la disavventura di Sebastian Vettel è terminata con tanto di lieto fine.
Il quattro volte campione del mondo di F1 si è fatto rubare la borsa dal finestrino di un’auto, come ha rivelato il quotidiano catalano El Periodico: una disavventura cominciata all’esterno del suo hotel, dopo il Gran Premio di Spagna.
L’auto era praticamente parcheggiata ma galeotto quel finestrino aperto, motivo scatenante del furto di Barcelona. Appena si è accorto del furto e nel tentativo di rintracciare la sua borsa rubata, l’ex ferrarista, non trovando di meglio, ha utilizzato un monopattino per rincorrere i ladri, ma soprattutto ha utilizzato un segnale GPS dalle cuffie AirPods, che erano nella borsa, grazie all’applicazione del suo Melafonino, “Trova il mio iphone”.
El Periodico ha rivelato curiosi retroscena: Vettel, sempre con il suo monopattino, ha seguito il segnale per la città catalana, seguendo la traccia. E trovandola nei pressi del barrio Raval, un quartiere molto popolato e famoso per le sue mostre innovative al Museo di Arte Contemporanea, bar tipici bohémien, negozi di design trendy e street art.
La sua fortuna, però, è stata enorme. Già, i ladri dentro la borsa gli hanno rubato di tutto, ma non si sono accorti degli AirPods, unico dispositivo ritrovato nella borsa. Vettel, chiaramente, ha denunciato l’accaduto alle autorità locali, che hanno avviato un’indagine.
Lo spiacevole, nonché riprovevole episodio, evidenzia come non solo le persone comuni utilizzano Trova il mio iPhone, anche i VIP. E funziona alla grande. Vettel era a Barcellona per il Gran Premio di Spagna e il giorno dopo la gara era in città sulla sua Aston Martin, quando è stato derubato, probabilmente da ladri che non conoscevano il personaggio.
Il servizio “Trova il mio iPhone” è una delle migliori applicazione fornite da Apple. che permette il monitoraggio della posizione remota di dispositivi iOS: personal computer Mac, Apple Watch e AirPods.
Il servizio all’origine era integrato in iOS e macOS, e i dispositivi potevano essere rintracciati mediante l’utilizzo di un’applicazione iOS o tramite il sito Web iCloud. Su iOS 8 e versioni precedenti. A partire da iOS 9, Apple ha pensato bene di integrarlo al sistema operativo.
Nella sua primordiale versione, sia il dispositivo tracker che il dispositivo individuato dovevano avere l’app Trova il mio iPhone installata e i servizi di localizzazione attivati, ed entrambi devono essere stati collegati allo stesso account iCloud. Ora non è più così.
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