La dipendenza da smartphone. Una brutta bestia. Soprattutto al cinema. Per ovviare al problema dei display accesi durante la proiezione dei film – che spesso distraggono gli altri spettatori vicini – il direttore della catena di multisala statunitense AMC Theatres ha deciso di separare gli utilizzatori compulsivi riservando loro delle speciali file dotate di barriere anti-rumore e anti-luce, dalle quali non possono in alcun modo disturbare.
Una persona dipendente dal proprio dispositivo portatile lo controlla mediamente 150 volte al giorno. Una sbirciata al social network preferito, la risposta all’SMS di un collega, un giro su internet a caccia di qualche notizia divertente o interessante da condividere e, perché no, anche uno sguardo al credito residuo, per non rischiare di perdere la connessione con il resto del mondo. Ma forse non è il cinema il luogo più adatto per portare avanti un’attività , a livello di stress, troppo simile alla routine lavorativa. Così oltreoceano hanno pensato bene di differenziare i posti in sala. E chissà se l’iniziativa dovesse avere successo che non riesca a far riflettere questi irriducibili della tecnologia. Un paio d’ore di vero relax, in fondo, non hanno mai nociuto a nessuno.
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