Si tratta di una delle truffe telefoniche più diffuse del momento, una di quelle che può cogliere impreparati anche i più scafati tra gli utenti: evitate di pronunciare questa parola.
Il marketing telefonico è una pratica diabolica, tanto fastidiosa quanto difficilmente proficua (per ottenere risultati è necessario un numero martellante di tentativi), eppure va avanti da decenni e molesta quotidianamente ciascuno di noi. A poco o nulla è servita l’istituzione del registro delle pubbliche opposizioni, attraverso il quale – almeno in teoria – la nostra utenza doveva essere cancellata dagli elenchi dei call center.
Il risultato è che ogni giorno ci troviamo a dover rispondere – per alcuni ignorare i numeri non conosciuti non è semplicemente possibile – a diverse chiamate, alcune delle quali riguardano proposte commerciali, altre delle quali cercano di imporci un profilo per il trading online, altre semplicemente mirano a truffarci.
Tendenzialmente, qualunque sia il caso, la tecnica giusta è sempre la medesima, rifiutare tutto – se possibile con garbo – e chiudere la comunicazione il prima possibile. Nella maggior parte dei casi basta assumere un simile comportamento per evitare problemi e per ridurre il fastidio di quella che è un’odiosa parte della nostra routine.
Attenzione a queste chiamate, basta un “sì” per essere truffati
Ci sono persone che sono più gentili di altre, persone che comprendono quanto possa essere frustrante per i lavoratori sentirsi chiudere il telefono in faccia decine se non centinaia di volte al giorno e decidono di lasciare parlare gli operatori per poi declinare l’offerta con la più garbata forma possibile.
Questo atteggiamento alle volte porta a trovarsi di fronte operatori aggressivi e insistenti che cercano in maniera asfissiante di vendere il pacchetto e altre volte espone al rischio di cadere vittima della truffa del “Sì”. Sicuramente ne avrete già sentito parlare, i truffatori restano in silenzio attendendo che l’utente risponda con un “Sì?” oppure chiedono se stanno parlando con lui citandone nome e cognome per fare rispondere “Sì, chi parla?”.
Generalmente questi finti operatori non si presentano e se non ottengono un “Sì” scandito in maniera chiara continuano a porre domande che presuppongono una risposta affermativa. Lo scopo è quello di registrare questo “Sì” estrapolarlo dalla conversazione e utilizzarlo come assenso per la firma di un contratto o la creazione di un’utenza non richiesta.
Fate dunque attenzione a come svolge la chiamata, se capite che il vostro interlocutore vi vuole spingere forzatamente a dire “Sì” chiudete immediatamente. Qualora invece, cosa che capita spesso, non parlino proprio, non cercate di capire se non sentite l’interlocutore, chiudete senza preoccuparvi. D’altronde se è qualcuno che vi sta cercando per qualcosa di importante, richiamerà.