La comunità di giocatori ha visto per la prima volta un maggiore rispetto per i propri diritti di consumatori.
In questi giorni, numerosi videogiocatori di tutto il mondo si sono trovati davanti a una sorpresa inaspettata: circa 60 euro accreditati sui loro conti Steam senza una spiegazione immediata. Questa situazione ha ovviamente generato un’ondata di confusione e speculazioni online, con gli utenti che si interrogano sul perché di questa generosa mossa improvvisa da parte della piattaforma. Tuttavia, l’origine di questi crediti non è frutto di un errore o di una promozione a tappeto da parte di Steam, ma anzi è legata a una questione specifica che ha colpito alcuni acquisti recenti.
In effetti, questi rimborsi non sono casuali né universali, ma mirati a un gruppo specifico di consumatori. Steam ha iniziato a rimborsare gli utenti che avevano acquistato una particolare edizione di un gioco molto atteso, ma che si sono trovati impossibilitati a godere del prodotto a causa di restrizioni legate a requisiti di account non previsti e insormontabili.
La somma specifica di 60 euro non è casuale: corrisponde esattamente al prezzo di vendita del gioco in questione, “Ghost of Tsushima Director’s Cut“, venduto a 59.99 dollari. L’ultima versione del gioco era stata lanciata per il pre-ordine sulla piattaforma di Steam con grande entusiasmo. Poco dopo il lancio, però, è emerso che per accedere a certe funzionalità del gioco, inclusi alcuni contenuti online, era necessario registrarsi a PlayStation Network (PSN). Questo requisito ha creato un ostacolo insormontabile per i giocatori residenti in paesi dove PSN non è disponibile o la registrazione è legalmente proibita.
La scorsa settimana, la situazione si è complicata ulteriormente quando Sucker Punch, lo sviluppatore del gioco, e PlayStation hanno confermato che la registrazione a PSN era necessaria non solo per i contenuti multigiocatore ma anche per altri aspetti del gioco. Di fronte all’impossibilità per molti di soddisfare questo requisito, Steam ha preso la decisione di rimborsare automaticamente tutti gli acquisti del gioco effettuati dai giocatori colpiti da questa restrizione.
Questa mossa di Steam segue un’ondata di critiche e lamentele da parte della comunità di giocatori online, che avevano preordinato il gioco senza essere informati in modo chiaro e trasparente riguardo alla necessità di un account PSN. La decisione di rimborsare si è rivelata necessaria anche a causa del malcontento generato da problemi analoghi con altri titoli, che avevano portato a una serie di recensioni estremamente negative su vari giochi legati a obblighi simili di registrazione.
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