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Tesla deve richiamare alla base 158mila vetture dal display difettoso

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Raffaele Pigneri

Tesla a rischio sicurezza per un problema al display. Lo dice la National Highway Traffic Safety Administration, che impone a Musk di richiamare Model S e Model X alla base per dei controlli.

Tesla a rischio sicurezza per problemi al display. Ci ha abituato ad automobili che sono dei veri e propri gioielli tecnologici. Ma proprio la tecnologia che ne è da sempre il marchio di fabbrica ha giocato stavolta un brutto scherzo alla casa automobilistica di Elon Musk. La National Highway Traffic Safety Administration (NHTSA) ha infatti molti dubbi sull’affidabilità delle vetture in termini di sicurezza e ha chiesto a Tesla di richiamare circa 158 mila esemplari.

Più precisamente, sotto la lente d’ingrandimento ci sono le Model S prodotte tra il 2012 e il 2018 e le Model X uscite di fabbrica nel biennio 2016-2018. Il problema risiede nel maxi display, ossia la media control unit della vettura che gestisce la videocamera posteriore e il sistema Autopilot driver assistance. Il difetto aumenta la probabilità di incidenti, secondo le rilevazioni fatte dall’agenzia.

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Perché il maxi display della Tesla può mettervi nei guai fino a provocare un incidente

Il display di Model S (by jurvetson is licensed under CC BY 2.0)

Nella lettera con cui la NHTSA ha chiesto a Tesla di richiamare le automobili alla casa madre è spiegato qual è il problema del maxi display. Ogni volta che la macchina viene messa in moto, una piccolissima parte degli 8 giga della flash memory del processore NVIDIA Tegra 3 viene consumata. Nel giro di cinque o sei anni, il processo arriva a saturazione, rendendo inutizzabili il display e le feature che da esso dipendono. Non solo la videocamera posteriore, che ora è un requisito delle leggi federali, ma anche il sistema di pilota automatico.

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Tesla è consapevole del difetto e ha confermato alla NHTSA che le unità che montano il processore in questione sono destinate a guastarsi. Per prolungarne il life-cycle, la casa di Palo Alto ha programmato una dettagliata agenda di riparazioni e rilasciato degli aggiornamenti che però non hanno soddisfatto la NHTSA “né sotto il profilo delle procedure, né in sostanza”. Per ora Elon Musk non ha risposto alla richiesta di controllare i 158 mila veicoli a rischio e non si sa se esaudiranno la richiesta dell’agenzia per la sicurezza stradale o se proporranno una soluzione alternativa.

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Raffaele Pigneri

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