Se vuoi risparmiare quest’inverno e stare al caldo, ecco cosa dovresti scegliere fra termosifoni o termoconvettori.
Oggigiorno abbiamo diverse alternative per riscaldarci in inverno, spendendo più o meno soldi in bolletta. Ci sono i camini a legna, le stufe a pellet o a legna, ma anche i termoconvettori, condizionatori oppure i classici termosifoni.
Indubbiamente in molte case continuano ad esserci i termosifoni e pensare di cambiare è difficile anche perché vuol dire sostenere una spesa non indifferente. Comunque rappresentano una soluzione efficiente e con bassi costi di manutenzione ma se si volesse risparmiare ancora, i termoconvettori sarebbero meglio?
Già perché la “sfida”, se così possiamo chiamarla, ruota attorno ai termosifoni e ai termoconvettori. Ma cosa fa risparmiare di più fra i due?
Innanzitutto bisogna fare una distinzione capendo come funzionano l’uno e l’altro: il termosifone richiede acqua calda generata il più delle volte da una caldaia (o da una pompa di calore), che, circolando all’interno dei pannelli, li riscalda. I pannelli, poi, trasferiscono il calore nell’aria per convezione naturale e un po’ per irraggiamento. Il termoconvettore, invece, funziona per convezione quindi aspira l’aria fredda dalla parte bassa, la riscalda e la espelle in alto, generando un flusso continuo di aria calda.
Ci sono diversi tipi di termoconvettori (elettrici, ad acqua oppure a gas). Scegliere fra termosifoni e termoconvettori dipende soprattutto da esigenze personali: un termosifone impiega più tempo per scaldare una stanza ma una volta caldo, mantiene il calore anche quando il calorifero è spento. Al contrario, un termoconvettore riscalda rapidamente, ma la stanza tende a raffreddarsi più velocemente quando lo spegniamo.
Un altro fattore da prendere in considerazione sono le dimensioni e l’ingombro perché il termoconvettore può essere molto compatto e quindi essere installato in spazi limitati mentre il termosifone, soprattutto se datato, può occupare tanto spazio richiedendo una parete libera per essere installato. Altro aspetto da valutare è la qualità dell’aria dato che i termoconvettori tendono a seccarla molto di più rispetto ai termosifoni.
Alcuni modelli moderni integrano funzioni di umidificazione o regolazione per limitare questo effetto. Infine, non meno importante bisogna valutare i costi intesi sia per i consumi che per l’istallazione di un sistema piuttosto che l’altro. I termoconvettori elettrici oscillano fra 600 e 2.400 Wh, quindi con consumi da 0,09 a 0,36 €/h (in base alla potenza e all’uso).
Tenendone acceso uno da 1.500 W e lasciandolo acceso per 4 ore, consumerà 6 kWh, che a 0,15 €/kWh significa 0,90 € totali. Invece i termosifoni tenderanno ad avere consumi più contenuti rispetto a convettori elettrici, soprattutto se integrati in un impianto efficiente. Per quanto riguarda i costi di installazione, i termosifoni sono più costosi da installare in un’abitazione nuova, perché richiedono tubazioni, caldaia e posa.
I termoconvettori elettrici, al contrario, hanno installazione più semplice (a volte “plug and play”) ma una vita utile di solito inferiore. Poi, i modelli più sofisticati costano di più. Se poi pensiamo all’impatto ambientale, i sistemi elettrici (compresi i termoconvettori) sono più “eco-friendly”.
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