Presto l’esperienza streaming potrebbe cambiare radicalmente, la data da fissare è la fine del 2025, momento in cui avverrà un cambio in grado di modificare il modo in cui fruiamo i contenuti.
La fruizione di contenuti in streaming è sempre più centrale nella vita di tutti i giorni. Ormai il formato fisico è un retaggio del passato e ciò implica che per poter conservare sempre più video, film, musica e videogame c’è la necessità di avere hard disk talmente grandi da rappresentare una spesa ingente.
Per quanto riguarda i videogame è possibile sicuramente scaricare e disinstallare ogni volta che si vuole grazie a piattaforme come Steam, Epic, PS Store e Xbox Store, tuttavia dover continuamente sostituire prodotti può essere una seccatura e di certo non risolve la problematica dello spazio in maniera definitiva.
Per video, film, serie tv e musica, il problema non si pone più (in questo caso non ci sono differenze di fruizione dovute alla latenza come nei videogame in streaming per chi non ha connessioni di ultimo grido) le persone semplicemente attivano un abbonamento e vedono ciò che c’è nel catalogo di questa o quella piattaforma.
La qualità di queste riproduzioni non potrà essere mai a livello di quelle che avvengono tramite formato fisico e lettore dedicato, tuttavia grazie ai codec – strumenti di compressione e trasmissione dei contenuti audiovisivi – la qualità raggiunta è il più possibile vicina a quella analogica. Una differenza che presto si potrebbe ulteriormente assottigliare grazie all’arrivo di AV2.
L’annuncio è giunto di recente dall’Alliance for Open Media, il gruppo che sta dietro lo sviluppo e la diffusione del modello di compressione di contenuti audiovisivi AV1. Giunto sul mercato ormai diverso tempo fa, questo strumento di compressione dei contenuti ha presto raggiunto una grande diffusione anche e soprattutto grazie alla scelta di renderlo fruibile da chiunque gratuitamente.
Non solo la gratuità, ma anche la funzionalità hanno reso AV1 uno standard per lo streaming, visto che il suo tasso di compressione era decisamente migliore rispetto a standard precedenti come VP9 e H264. Riguardo al nuovo sistema di compressione, chiamato per coerenza e continuità AV2, i produttori assicurano un tasso di compressione migliorato del 50%, in grado di garantire una trasmissione più fluida dei video attraverso la riduzione del consumo di banda e al minor sacrificio della qualità video.
Tradotto in maniera semplice, grazie a questo formato sarà possibile apprezzare video in 4K in maniera fluida anche senza connessioni superveloci. Inoltre AV2 supporta nuovi formati come la realtà aumentata e quella virtuale. Ci sarà un miglioramento anche nella riproduzione streaming dei videogame grazie al supporto offerto dalle RTX serie 40 e 50 di Nvidia e alle Radeon basate su tecnologia RDNA 3 (quindi anche le prossime Xbox e Playstation).
Il fatto che AV2 rimarrà gratuito e aperto a tutti è un vantaggio per gli utenti, per le aziende principali del settore ma anche per tutti coloro che entrano in questo modo con nuova startup, inoltre l’assenza di diritti da rispettare permetterà a questo nuovo formato di compressione streaming di diventare uno standard diffuso. Quando è previsto l’arrivo? Entro la fine del 2025.
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