Negli ultimi giorni il sito Streaming Community è finito al centro della cronaca per una presunta chiusura dovuta al Piracy Shield, cosa rischia chi accede al sito che permette di vedere contenuti streaming piratati?
Si è parlato a lungo della lotta alla pirateria, della nuova legge che mira a contenere il fenomeno della distribuzione illegale di contenuti coperti da copyright, dell’istituzione del piracy shield e dei maggiori poteri conferiti al garante delle comunicazioni nel bloccare immediatamente i contenuti e i siti illegali.
Più di recente si è parlato dell’intensificazione dello sforzo nel cercare di bloccare sia la diffusione dei contenuti illegali che l’azione stessa di vedere contenuti illegali. Tuttavia è bene sottolineare come questo sforzo sia principalmente diretto, almeno per il momento, al blocco delle trasmissioni in diretta degli eventi sportivi.
Nel mirino del piracy shield e delle forze dell’ordine ci sono dunque l’IPTV (o pezzotto) e i siti streaming illegali che trasmettono eventi sportivi in diretta. Per dare maggiore consistenza a questa azione è stato ottenuto il blocco immediato dei siti pirata anche da parte dei gestori delle VPN e si pensa di cominciare a multare quegli utenti che usufruiscono di tali servizi.
Il temporaneo blocco di Streaming Community, uno dei siti pirata principali di questo momento, dove milioni di utenti usufruiscono di serie tv e film (anche prima dell’uscita al cinema) in modo illegale, ha fatto supporre che fosse frutto dell’azione dello scudo antipirateria e dunque che anche gli utenti potessero presto ricevere delle multe.
Cosa si rischia ad utilizzare Streaming Community per vedere illegalmente film e serie tv?
In realtà oggi Streaming Community è tornato nuovamente online e il blocco dei giorni scorsi sembra non essere legato all’azione del piracy shield. Non è la prima volta che il sito viene oscurato o smette di funzionare, e non è una cosa singolare che un sito che offre contenuti piratati cambi improvvisamente dominio.
Il sito è passato da un dominio collegato ad una società francese ad uno legato al mondo dell’istruzione. Insomma nessuna chiusura, è possibile ancora accedervi e guardare contenuti che sono coperti da diritti d’utilizzo e trasmissione. Non è esattamente vero nemmeno che chiunque acceda al sito rischia una multa da 2.000 euro come è stato da più parti scritto in questi giorni.
Se è vero che la normativa indica come pena proprio multe che vanno dai 154 euro ai 2000 euro, non basta che un utente abbia fatto l’accesso al sito pirata. A spiegarlo è stato l’avvocato Di Paolo a Fanpage.it, specificando che: “Il semplice accesso al sito non è sufficiente per una sanzione: la norma punisce chi effettivamente utilizza l’opera protetta. Un click non basta”.