Spotify, ancora aumenti: ecco da quando gli utenti dovranno pagare di più

Spotify non si ferma e annuncia nuovi aumenti, per tutti gli abbonamenti Premium. La misura, al momento limitata a certe aree del mondo, potrebbe espandersi a breve anche in Europa.

telefono con logo spotify, icona soldi con freccia che va verso l'alto
Spotify, ancora aumenti: ecco da quando gli utenti dovranno pagare di più – cellulari.it

I costi degli abbonamenti per tutto lo streaming che si desidera, diventano pian piano sempre più esosi. Se si pensa a tutti i servizi che permettono di fruire di contenuti in streaming, tra quelli audiovisivi, quelli dedicati ai videogiochi, quelli specializzati su un certo settore (calcio, sport, anime, cinema ecc) e quelli prettamente musicali, si finisce per ritrovarsi a fine mese con un gruzzolo importante da dover sborsare. 

Eppure, il metodo utilizzato da molte aziende, pare star continuando a dare i propri frutti: determinati brand hanno lavorato per anni, fidelizzando il proprio pubblico e diventando dei veri e propri punti di riferimento in determinati settori. Se si pensa allo streaming musicale per esempio, il primo servizio che verrà in mente sarà sicuramente Spotify che adesso però, si prepara ad alzare nuovamente i prezzi. 

Anno nuovo, musica nuova… e anche il prezzo

Spotify non è certamente l’unico servizio dedicato allo streaming musicale, ma considerando quanto è riuscito a diventare grandi negli anni, per molti ormai rappresentano l’unica vera strada percorribile. E forse anche in forza di questa potenza sviluppata negli anni, Spotify sta tentando di capitalizzare al massimo sui propri utenti, con un continuo aumento di prezzo che continuerà anche nel corso del 2026.

persona tiene in mano cellulare con logo spotify
Anno nuovo, musica nuova… e anche il prezzo – cellulari.it

Anzi, già nei primi tre mesi del 2026, è previsto un aumento per tutti gli utenti che utilizzano il piano Premium. Soltanto pochi mesi fa, ad agosto, Asia del sud, Medio Oriente, Africa, Europa, Americana latina e Asia pacifica erano state colpite da un ulteriore aumento. A meno di un anno di distanza, gli aumenti della piattaforma svedese colpiranno anche uno dei mercati più importanti: gli Stati Uniti. 

A riportare la notizia è stato il Financial Times, riprendendo le dichiarazioni di tre persone (tenutesi anonime), molto addentro al mondo di Spotify. Gli americani si preparano dunque a sostenere una spesa ulteriore, che va ad aggiungere un ulteriore grado di sospetto su una vicenda di cui si discute da un po’: la sostenibilità di Spotify come modello di business. 

Un ulteriore problema, che colpirebbe Spotify e qualunque altra piattaforma di streaming (più o meno grossa), sarebbe l’influenza delle case discografiche che, per cercare di strappare contratti più favorevoli per i propri artisti, continuano a insistere per l’aumento dei prezzi. Il piano Studente passa a $5.99 al mese, il piano Duo a $16.99 mentre il piano Family a $19.99. Visto l’andazzo degli aumenti e le motivazioni che vi stanno alla base, non è così strano immaginare che una nuova ondata di aumenti possa colpire anche regioni già precedentemente interessate, come l’Europa.

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