Sony presenta un nuovo sensore per le fotocamere degli smartphone, puntando a migliorare la qualità degli scatti in notturna. Una nuova era per la fotografia mobile?
Dopo le particolari novità di Xperia 1 III, Sony prosegue il proprio impegno nel settore della fotografia mobile, svelando ufficialmente un sensore che punta ad attenuare il rumore digitale e ad ampliare la gamma dinamica. La sua presentazione apre di fatto il chiacchiericcio sulle prossime peculiarità distintive dei futuri smartphone top di gamma della linea Sony Xperia, con risvolti senza dubbio interessanti per l’intero settore dei dispositivi mobili.
A differenza delle altre soluzioni già in commercio, il nuovo sensore CMOS stacked griffato Sony può infatti contare sui benefici della tecnologia 2-Layer Transistor Pixel, che si caratterizza per una disposizione un po’ più particolare dei fotodiodi e dei transistor dei pixel: anziché essere collocati sullo stesso substrato, nell’architettura CMOS stacked congegnata da Sony si trovano invece su due substrati differenti.
Una scelta che sottintende due importanti vantaggi, ad incominciare dall’aumento della gamma dinamica fino ad arrivare ad una sensibile riduzione del rumore digitale, spesso e volentieri caratterizzante gli scatti poco illuminati. Vantaggi determinati per l’appunto dal raddoppiamento del segnale di saturazione (per via della maggiore ottimizzazione dello strato dei fotodiodi e dei transistor) e dall’aumento delle dimensioni degli AMP.
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Al di là dei tecnicismi, è importante rimarcare le potenzialità pratiche del sensore Sony, che punta ad innalzare la qualità fotografica degli smartphone, portandola ad un nuovo livello. Oltre a garantire un miglioramento delle immagini catturate in notturna o nelle scene in interni, la speciale tecnologia del nuovo componente impedirà la sottoesposizione e la sovraesposizione delle fotografie scattate in ambienti molto luminosi o in controluce. Le premesse per una rivoluzione tecnologica – l’ennesima quando si parla di fotocamere degli smartphone – sembrano insomma esserci tutte. Quantomeno sulla carta.
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Il nuovo sensore Sony segue a stretto giro l’altrettanto interessante (e innovativa) soluzione presentata qualche mese addietro da Samsung, che ha deciso di perseguire una strategia improntata sulla massimizzazione del numero dei megapixel svelando il primo sensore al mondo da 200 megapixel con tecnologia pixel-binning.
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