Il bilancio del produttore giapponese Sony è tornato a sorridere. Dopo una lunga serie di trimestri in rosso, il Q2 dell’anno in corso ha finalmente ridato vigore alla voce “profitti”, con un utile di circa 35 milioni di dollari. Certo, le cifre sono ancora lontane da quelle registrate dalle prime della classe Apple e Samsung, ma rispetto al Q2 2012, quando invece c’erano solo perdite per 28 milioni, il balzo in avanti è davvero notevole.
Due i principali motivi dietro a questo importante recupero: anzitutto un conveniente cambio di valuta; poi, gli ottimi risultati conseguiti dalla Divisione smartphone del Gruppo. In appena 12 mesi i device venduti sono passati dai 7,4 milioni del 2012 ai 9,6 milioni del secondo trimestre 2013, per un utile complessivo di 60 milioni di dollari. Una crescita molto interessante, che se analizzata nel dettaglio, oltre alla rapida diffusione di Android, evidenzia lo straordinario successo dei modelli Xperia A, in Giappone, e Xperia Z, in Europa.
Contrariamente a quanto si possa pensare, però, la strada di Sony nel comparto mobile è ancora tutta in salita: gli ultimi dati di mercato, infatti, hanno mostrato lo spostamento dei volumi di vendita verso i terminali di fascia bassa. E gli uomini di Hirai se vorranno conservare quei trend che tanto piacciono agli investitori, dovranno iniziare a ragionare in modalità “entry-level”.
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