Soldi prestati ad un parente: ecco cosa prevede la legge se non vengono restiruiti

Cosa succede se un parente mi presta dei soldi ma io non li restituisco? Sono obbligato a farlo o no? Ecco cosa dice la legge.

Lo scambio di soldi fra parenti è sempre materia piuttosto spinosa, soprattutto perché alcune norme di uso comune vanno poi ad intrecciarsi ai vincoli affettivi che ci sono fra le varie persone, a prescindere dal grado di parentela.

calcolatrice e mani unite
Soldi prestati ad un parente: ecco cosa prevede la legge se non vengono restiruiti – cellulari.it

Una questione molto discussa, ad esempio, riguarda i bonifici ricevuti da un parente stretto (come può essere un genitore) e l’eventuale dichiarazione della somma ricevuta; entro una certa soglia, in ogni caso, il bonifico rientra nel contesto di solidarietà e sostegno affettivo e, dunque, non dovrebbe essere oggetto di controlli fiscali (è comunque sempre bene indicare la causale).

Cosa dice la legge, invece, nel caso in cui un parente mi prestasse una somma di denaro, ma non gliela rendo indietro? In questa situazione l’effettivo contraente del debito è obbligato a pagare, oppure no? Ecco cosa dice la legge.

Com’è regolato il debito fra parenti

Come riporta il sito Money, nel caso in cui un genitore prestasse dei soldi a suo figlio minorenne, la somma in questione non può essere richiesta indietro, almeno durante il periodo in cui vige l’obbligo di mantenimento.  Al contrario, invece, se il figlio è maggiorenne e la cifra esula dagli obblighi di mantenimento, i genitori possono chiedere la restituzione del prestito procedendo secondo le regole che esistono per i prestiti, a prescinde che questi siano fatti fra parenti o meno.

banconote in mano
Com’è regolato il debito fra parenti – cellulari.it

Non esistono regole particolari che regolano i prestiti fra familiari, eccezion fatta per quelli tra genitori e figli (vista in precedenza) e tra coniugi.  In quest’ultimo caso, come stabilito dalla sentenza 11766 del 2018 della Corte di Cassazione, la somma di denaro prestata deve essere restituita al coniuge se questa non rientra  nei normali obblighi di assistenza familiare. 

Per chiedere la restituzione, il coniuge che ha prestato il denaro deve dimostrare di aver effettivamente consegnato il denaro; i debiti contratti con il coniuge durante il matrimonio non devono essere restituiti, sempre però nei limiti dell’assistenza coniugale.

Ad esempio, una somma di 2.000 euro data dalla moglie al marito per comprare l’auto nuova (soprattutto se si è in comunione di beni) non può essere chiesta indietro, mentre in caso di cifre molto più alte provenienti dal conto personale, si può chiedere la restituzione del prestito.  L’unica eccezione è costituita da una scrittura privata: se i due coniugi redigono questo tipo di documento, allora la somma del prestito (come stabilito da una sentenza del 2012 della  Corte di Cassazione) va restituita.

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