Smartphone, sai cosa succede se lo utilizzi poco? Forse non lo sai, ma lo esponi ad un grosso rischio: ecco quale
Al giorno d’oggi, sempre più persone hanno ormai tra le mani smartphone di ultima generazione. I grandi produttori, ogni anno, si sfidano a suon di device straordinari che lasciano sempre il segno sul mercato.
Acquistare un nuovo device non è piu un qualcosa di facile: ognuno ha le proprie caratteristiche di livello per differenziarsi dalla concorrenza. Nonostante uno scenario simile, c’è ancora qualcuno che tende ad usare pochissimo i telefonini.
Attenzione però: utilizzare per poco i cellulari non è una buona idea. In questo particolare articolo, vogliamo svelarti perché un telefonino dovrebbe essere utilizzato con frequenza. Accendere un device e lasciarlo in un cassetto è un qualcosa di pericolosissimo: scopriamo subito il perché.
Smartphone, lo usi poco? Corri un grosso pericolo: il motivo
Ci sono alcune abitudini che i possessori di smartphone non dovrebbero mai avere. Alcune sono però sconosciute ai fruitori che, proprio per la scarsa conoscenza in materia si espongono a problematiche pesanti.
Facciamo un esempio banale: con quale frequenza sblocchi il tuo cellulare? Forse quasi nessuno lo sa, ma a causa di un aggiornamento software, la risposta a questa domanda è di fondamentale importanza.
Se un telefonino non viene sbloccato nemmeno una volta per 72 ore, si attiverà un riavvio automatico per prevenire problemi di sicurezza. Questo serve perché non sarà possibile né accedere alla rete mobile né inviare messaggi o chiamate senza immettere il PIN.
Ovviamente questo rappresenta un problemino per chi davvero usa lo smartphone raramente e per chi magari ha più di un device e quindi può capitare di non utilizzare frequentemente un dispositivo. Google ha quindi introdotto il rinvio automatico, ma non è il primo colosso a farlo: già con iOS 18.1 accade ciò. L’Inactivity Reboot fortemente voluto da Apple ha un funzionamento identico a quello che accadrà nei prossimi giorni con Android. Se l’iPhone non viene sbloccato per tre giorni, chi vuole riutilizzarlo ha la necessità di dover usare il codice di sblocco per poterlo usare nuovamente. In un mondo sempre più complesso, i malintenzionati sanno benissimo come sfruttare eventuali errori dei consumatori e sanno come colpire. I grandi colossi non stanno ovviamente a guardare ed in nome della sicurezza cercano di sistemare tutte queste falle. Proprio Google, nei mesi scorsi, ha risolto alcune criticità che ponevano letteralmente il fianco ad eventuali mosse dei cybercriminali.
Un cellulare inutilizzato rappresenta terreno fertile per i malintenzionati che possono muoversi indisturbatamente e colpire senza nessuna contromossa da parte del fruitore.