La designer Sophia Yen immagina uno smartphone Nintendo a dir poco spettacolare.
Dalle console agli smartphone, passaggio senz’altro stuzzicante se si guarda alle capacità tecnologiche dei telefonini in salsa 2.0, eppure mai preso realmente in considerazione da chi ha sempre vissuto in prima linea l’industria dei videogiochi. Colpa della troppa competitività o dei pochi margini di profitto? Potremmo addentrarci in tante argomentazioni che toccano trasversalmente questioni di taglio economico o strategico, ma ciò non gioverebbe a cambiar le carte in tavola.
Fino ad ora – e salvo inversioni di rotta che avrebbero a questo punto del clamoroso – le aziende videoludiche si sono approcciate nel settore mobile soltanto per vie “traverse”, realizzando app di giochi che hanno effettivamente ottenuto un buon successo e un giro d’affari senz’altro ragguardevole. Lo dimostra, a titolo esemplificativo, il fenomeno Pokemon Go esploso soltanto qualche anno addietro e in quest’ottica non sorprende che alcuni importanti nomi di spicco – tra cui Sony, in prima linea, ma anche Nintendo – stiano pensando di adattare i propri titoli di successo per gli smartphone.
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Eppure, c’è chi continua a sperare ancora nel debutto commerciale di uno smartphone che possa far da evoluzione alle tradizionali console portatili. Un sogno “proibito”, reso tuttavia magistralmente concreto – quantomeno su carta – dalla sapiente mano del designer Sophia Yen, che ha disegnato in questi giorni un concept di un dispositivo mobile a dir poco spettacolare. Ribattezzato sotto l’appellativo di “Nintendo Delight“, lo smartphone assomiglia ad una vera e propria console da gioco: davanti può far sfoggio delle normali prerogative di un moderno cellulare (cornici sottili, aspetto allungato e altoparlanti frontali), mentre sul retro emerge lampante il riferimento alla Nintendo Switch, grazie alle quattro fotocamere disposte in modo da ricordare i tasti XYAB e alle iconiche tonalità rosso, blu e nero; non manca la firma Nintendo, così come addirittura un indicatore della batteria e due tasti fisici posizionati sul dorsale, che potranno essere utilizzati non soltanto a mo’ di bilanciere del volume, ma anche come pulsanti dedicati ai videogiochi.
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Uno smartphone effettivamente bellissimo e dalle stimmate da vero dispositivo da gaming, non tanto per le componentistiche hardware, quanto soprattutto per la sua estetica. E chissà che il disegno della brillante Sophia non possa indurre Nintendo a ritornare sui suoi passi e a lanciare sul mercato uno smartphone-console così come immaginato dalla designer.
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