Smartphone dipendenti. Il complesso rapporto con i cellulari della generazione Z provoca la forte preoccupazione dei genitori, divisi da quella sottile linea rossa di chi è costretto a far usare il telefonino ai propri figli, ma deve limitarne gli abusi.
Una ricerca del Gonski Institute for Education rivela che i genitori percepiscono i dispositivi digitali come necessari per l’apprendimento dei loro figli, ma sono preoccupati per le distrazioni e le attività che si stanno perdendo.
Un rapporto di ricerca del Gonski Institute for Education dell’UNSW Sydney, rivela che i media e le tecnologie digitali rappresentano una grande distrazione nella vita familiare australiana.
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Più di nove genitori su dieci pensano che i dispositivi digitali distraggano negativamente la propria vita e l’83% pensa che anche i propri figli siano distratti negativamente dai gadget digitali.
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Quattro minorenni su cinque in Australia, alcuni anche di quattro anni, possiedono almeno un congegno digitale, e quasi a un terzo è permesso si portarli a letto ogni note. E i genitori trovano più difficile governare le abitudini dei figli, una volta che questi posseggono un congegno: un terzo dei genitori studiati riferisce che il suo uso porta a conflitti.
Sempre secondo il report del Gonski Institute for Education dell’UNSW Sydney il 65% dei genitori ammette anche che negoziare l’uso dei media e delle tecnologie digitali a casa, causa (forti) conflitti con i propri figli.
“I genitori pensano che i media digitali e le tecnologie abbiano il duplice potere di offrire ai bambini vantaggi e svantaggi“. Lo dice il professor Pasi Sahlberg, vicedirettore del Gonski Institute for Education. “Abbiamo bisogno di soluzioni intelligenti per affrontare queste complesse sfide verso il benessere digitale sostenibile per i nostri giovani“.
Il prof. Sahlberg afferma che forse la scoperta più preoccupante è che circa un terzo delle famiglie consente ai propri figli di utilizzare i propri dispositivi digitali ogni giorno dopo l’ora di andare a letto. “Sebbene il nostro studio non sia in grado di dimostrare che l’uso notturno di smartphone o computer causa difficoltà a mantenere un buon apprendimento a scuola – sottolinea il professore – i genitori dovrebbero aiutare i loro figli ad addormentarsi senza tecnologia“.
Crescere in maniera digitale sta diventando anche una questione di equità. Secondo lo studio, i genitori a basso reddito e gli studenti con risultati inferiori, in particolare, sono i più a rischio di distrazione dall’uso dei media interattivi.
“Questo gruppo di genitori ha meno probabilità di implementare strategie di monitoraggio e regolazione efficaci a casa sull’uso – ribatte la dottoressa Amy Graham, ricercatrice presso il Gonski Institute – è anche più probabile che credano che questi dispositivi non abbiano alcun impatto sullo sviluppo del bambino“. In Australia è così, ma basta guardarsi intorno per capire che il digitale è la forza di questi tempi, ma anche il suo lato oscuro.
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