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Non solo cellulari

Smartphone, la dura verità che divide le famiglie: usarlo ha conseguenze gravi

Published by
Pasquale Conte

L’utilizzo degli smartphone potrebbe portare a gravi conseguenze per i genitori. Lo rivela un recente studio pubblicato su Computers in Human Behavior, con risultati piuttosto preoccupanti. Ecco tutti i dettagli

L’utilizzo di strumenti digitali per rilassarsi è un’abitudine ormai intrinseca tanto nei genitori quanto nei figli. Impossibile pensare ad una quotidianità nella quale non abbia un ruolo preponderante la tecnologia, in un modo o nell’altro. Ma siamo sicuri che gli effetti di tale fenomeno siano solo positivi?

Il rapporto tra i genitori e l’utilizzo intensivo degli smartphone potrebbe portare a risultati piuttosto negativi nel quotidiano (Adobe Stock)

Di recente, su Computers in Human Behavior è stato pubblicato uno studio piuttosto preoccupante riguardante le possibili conseguenze che può avere un utilizzo intensivo e prolungato degli smartphone per i genitori. I risultati emersi sono piuttosto preoccupanti e dovrebbero far riflettere.

Un utilizzo eccessivo dello smartphone può rendere un genitore peggiore

Lo studio è stato condotto dall’Università di Waterloo, in Canada. Pare che il rapporto tra i genitori e gli strumenti digitali non sia dei più idilliaci, anzi. Gli esperti hanno preso in esame la relazione tra l’utilizzo degli smartphone, la salute mentale e le pratiche genitoriali all’inizio dell’emergenza pandemica. La media dice che, ogni giorno, i genitori passano dalle tre alle quattro ore con le tecnologie digitali. “Tutti i membri della famiglia sono importanti quando cerchiamo di capire le famiglie in una società satura di tecnologia” ha spiegato l’autrice dello studio Jasmine Zhang.

Ecco cosa è emerso da un recente studio (Adobe Stock)

Ma non solo, perché ha poi aggiunto: “Non sono solo i bambini che usano spesso i dispositivi. I genitori usano gli strumenti digitali per molte ragioni e questi comportamenti possono avere un impatto sui loro figli“. Nello specifico, è stato preso in esame un campione di 549 partecipanti, tutti con almeno due bambini di età compresa tra i 5 e i 18 anni. Pare che gli adulti con livelli di angoscia più elevati si siano impegnati di più con attività che includono l’utilizzo di strumenti digitali, oltre ad utilizzarli per il relax. Un consumo correlato ad attività negative, come quella di urlare.

Chiaramente non si può però fare di tutta l’erba un fascio. Per esempio, gli smartphone hanno permesso il mantenimento delle connessioni sociali attraverso i canali digitali, a sua volta collegato a livelli di ansia e di depressione generali più bassi. Oltre a pratiche genitoriali positive come l’ascoltare i propri figli e le loro idee.

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Pasquale Conte

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