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Smartphone, è ancora allarme esplosioni: praticamente distrutto un Poco M3 [FOTO]

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Raffaele Pigneri

L’ennesimo incidente si è verificato in India e le immagini sono eloquenti. L’ex sub-brand di Xiaomi annuncia azioni immediate. Come minimizzare i rischi.

La batteria resta la causa principale dell’esplosione del telefonino (Adobe Stock)

Si torna a parlare dell’esplosione di uno smartphone. Protagonista dell’ennesimo, increscioso incidente è un Poco M3, letteralmente distrutto in seguito alla deflagrazione e alle fiamme. La foto pubblicata su Twitter dal sedicente fratello del proprietario del dispositivo lascia poco spazio all’immaginazione. È rimasta in parte integra soltanto la fascia alta che ospita il sistema della fotocamera. Venuta a conoscenza del fatto, l’ex sub-brand di Xiaomi ha annunciato di voler indagare immediatamente le cause di quanto accaduto, invitando il cliente a recarsi nel più vicino service Poco.

L’episodio si è verificato in India. Incidenti di questo tipo capitano spessissimo e bisogna cercare di minimizzare i rischi per quanto possibile. Poco tempo fa, era stata la volta di un OnePlus Nord 2: in quella circostanza, la denuncia su Twitter includeva le foto delle ferite riportate dalla vittima sulla coscia, a testimonianza di un danno fisico permanente. Protagonista di eventi del genere è spesso la batteria al litio, un elemento particolarmente difficile da tenere sotto controllo. Ma le cause possono essere più di una e includono naturalmente anche il cattivo utilizzo. Cerchiamo di capire, allora, se è possibile ridurre i rischi: quali sono gli accorgimenti da adottare per stare più tranquilli?

La replica di Poco India: “La sicurezza del cliente è la nostra priorità”

Il Poco M3 dopo la deflagrazione (Via 91mobiles.com)

Venuta a conoscenza del fatto, Poco India ha replicato con un comunicato ufficiale: “La sicurezza del cliente è per noi di primaria importanza e affrontiamo questi problemi con la massima serietà. Sarà nostra priorità esaminare in profondità quanto successo“. Una posizione scontata, indubbiamente, e non resta che aspettare i rilievi sul dispositivo, per capire se il problema si è verificato per difetti dello stesso M3 o se è stato causato da errore o leggerezza umane.

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Per ridurre al minimo i rischi, bisogna adottare alcune accortezze. Essendo la batteria la principale responsabile, bisogna assicurarsi sempre che non sia in sofferenza, ovvero che non si surriscaldi. Se dovessimo accorgerci che la temperatura del telefonino è troppo elevata, dovremmo immediatamente spegnerlo e farlo raffreddare. O, in alternativa, almeno metterlo “a riposo”, accendendo il risparmio energetico, disattivando la connettività dati, bluetooth e GPS e possibilmente stoppando tutte le applicazioni non utilizzate (vedi quelle in background). Vale la pena disattivare gli aggiornamenti automatici e la sincronizzazione e aspettare che il telefono si sia raffreddato prima di ripristinare un uso normale, sottoponendolo al più presto al parere di un esperto qualificato.

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Naturalmente, è importante verificare l’integrità della batteria e del vano che la isola dal resto del device. Eventuali deformazioni della scocca dovrebbero metterci in guardia e spedirci di corsa in un punto assistenza. Per questo motivo, è cruciale fare attenzione a quando ci sediamo con il cellulare nella tasca dei pantaloni, classica situazione in cui siamo noi stessi a mettere la scocca sotto pressione. Altrettanto pericoloso è tenerlo vicino a fonti di calore. Esistono comunque parecchie app per tenere d’occhio le condizioni della batteria. Incendi ed esplosioni, però, potrebbero essere provocati anche dai circuiti elettrici: per questo è fondamentale usare caricabatterie originali, o, se proprio ci è impossibile, apparecchiature elettriche di comprovata affidabilità.

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Raffaele Pigneri

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