Smartphone infetti da malware che sono stati inseriti dagli stressi produttori, caos enorme per un’azienda cinese.
Avere uno smartphone non è più un gioco o un capriccio oggigiorno, anzi. Le cose che riusciamo a fare con gli smartphone e con internet ovviamente prima avrebbero richiesto una quantità di tempo e di energie enormi per essere svolte, forse neanche altrettanto efficacemente. Si pensi alle transazioni bancarie, ad esempio, con tante persone che prima dovevano andare personalmente in banca per pagare un bollettino o fare un bonifico. Oppure al dominio sempre più incontrastato degli e-commerce, che spingono l’utente ad acquistare continuamente stando comodamente a casa. Ebbene avere uno smartphone è diventato fondamentale e i produttori di questi dispositivi sono sempre di più e molto diversi tra di loro. Negli ultimi anni c’è stata l’ascesa di marchi tutti cinesi, che ormai detengono una parte maggioritaria del mercato. Un brand in particolare è ora finito nell’occhio del ciclone, dato che pare vendesse smartphone infetti da malware.
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Il marchio di cui parliamo è il colosso cinese Gionee. Questo marchio, che tre anni fa ha dichiarato la bancarotta ed è stato riacquistato da un gruppo di investitori indiani, è un marchio piuttosto rinomato in Cina e in Asia. Secondo la Corte di Giustizia di Shenzen, però, questo marchio sarebbe colpevole di aver venduto degli smartphone infettati con dei virus, che aumentavano le pubblicità preseti nel terminale.
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In questo modo la ditta, si legge su GSMArena, avrebbe guadagnato enormi somme grazie alle pubblicità invadenti. Il marchio ora dovrà rispondere di queste pesantissime accuse mosse dal governo cinese.
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