Non si è più costretti a pagare le spese dei figli dopo una separazione: ecco cosa cambia.
Quando una coppia con figli si separa è importante continuare a garantire benessere ai bambini e ovviamente questo passa anche dalle spese economiche da sostenere necessarie per garantire loro tutto ciò di cui hanno bisogno.

Ci sono infatti delle spese ordinarie da sostenere (necessarie per la vita di tutti i giorni, come cibo e vestiti) e delle spese straordinarie (imprevedibili e importanti, come quelle mediche o scolastiche). Ma sembra che in caso di separazione non sia così scontato essere costretti a pagare le spese dei figli: ecco cosa cambia.
In caso di separazione non si è più costretti a pagare le spese dei figli: la nuova sentenza
Una sentenza della Cassazione cambia del tutto le dinamiche economiche tra ex partner circa le spese relative al mantenimento dei figli mettendo fine alle richieste di rimborso “sulla fiducia”.

Infatti, per ogni spesa straordinaria dei figli servono prove concrete: scontrini, ricevute e fatture che non sono più facoltativi, ma obbligatori. Vengono quindi imposte delle regole per garantire massima trasparenza finanziaria. Ogni genitore che voglia essere rimborsato dall’ex coniuge per le spese dei figli dovrà “allegare” prove concrete, verificabili e inconfutabili alle spese sostenute.
Senza ricevute e fatture diventa impossibile stabilire se i patti “decisi in Tribunale” vengono rispettati o se qualcuno sta approfittando della situazione. Il secondo motivo per cui è richiesta più “trasparenza” è che spesso i tribunali si sono trovati intasati da cause nate da dispute su spese non documentate con contenziosi che duravano anni e costavano più delle somme in discussione.
Ovviamente questo cambiamento sul documentare le spese ha impatto sui genitori separati perché oggi tutti gli acquisti devono essere catalogati, conservati e resi disponibili per eventuali controlli dell’ex partner. La gestione delle spese mediche e scolastiche, considerate prioritarie e urgenti, richiede una documentazione ancora più rigorosa, perché possono essere sostenute senza chiedere permesso, ma devono poi essere rendicontato in modo preciso per poter ottenere il rimborso dall’altro genitore.
Per tutte le altre tipologie di spesa, invece, il genitore deve prima ottenere il via libera scritto dell’ex coniuge, aggiungendo il che complica ulteriormente la burocrazia. Chi non si adegua a questo nuovo regime rischia di perdere tanti soldi già spesi, anche se gli accordi di separazione riconoscono chiaramente il diritto al rimborso. Quindi, un genitore che vuole il rimborso deve dimostrare che la spesa rientra nei termini dell’accordo e fornire le prove concrete del pagamento effettuato.