Non fare questo errore in vacanza, perché potresti attirare i controlli del Fisco: forse non ci pensavi, ma devi fare parecchia attenzione.
Nel pieno dell’estate, ormai in tantissimi hanno concluso la loro stagione lavorativa e sono andati in ferie: c’è chi sceglie le più classiche mete marittime in Italia, oppure altri che preferiscono restare nel nostro paese ma esplorare i paesaggi montani. O, ovviamente, non mancano mai mete estere tra città turistiche, d’arte e luoghi di movida.

Andare in vacanza significa esplorare, rilassarsi e finalmente staccare la spina dopo intensi mesi di lavoro; quando si parte, si entra in una “bolla” di qualche giorno e, per forza di cose, si affrontano spese molto diverse rispetto a quelle della routine di tutti i giorni.
Anche in vacanza, però, c’è un errore assolutamente da non commettere per non fare scattare i controlli del Fisco: fai attenzione a non commettere questo errore, perché poi potresti pentirtene davvero.
Spese in vacanza e controlli del Fisco, l’errore da non commettere
Per quanto il periodo di vacanza ci sembri a sé stante rispetto alla routine quotidiana, non è di certo immune ai controlli del Fisco. Come ricordato anche da money.it, spese troppo alte e bonifici privi di giustificazioni, in vacanza, potrebbero far scattare i controlli dell’Agenzia delle Entrate. Quando si parte, di solito, si preferisce evitare di portare contanti, pagando tutto con la carta di credito/bancomat e, se magari in gruppo, anche di anticipare le somme per gli altri.

Pagare con la carta e cifre molto alte espongono però al rischio di controlli: il Fisco, effettuando le dovute verifiche, potrebbe infatti riscontrare delle spese per la vacanza incoerenti rispetto al reddito effettivamente dichiarato. Il problema non nasce per cifre contenute o effettuate per il proprio nucleo familiare, ma quando ad esempio si paga hotel, appartamento e così via per tutto il gruppo di viaggio.
In caso di controlli fiscali è difficile infatti dimostrare che, effettivamente, poi quei soldi sono stati restituiti (anche perché magari gli amici optano per pagamenti differenti, su tutti i contanti); anche in caso di restituzione con bonifico, andrebbero poi giustificate le singole operazioni. Nel caso, servirebbe quindi conservare sia il conto dell’alloggio che la lista effettiva dei residenti; bonifici fuori contesto potrebbero infatti far scattare l’allarme del Fisco, che potrebbe indentificarli come proventi di lavoro in nero.
Importante, in questo caso, che venga esplicitato nella causale il motivo del pagamento, ovvero la restituzione della somma anticipata per il pagamento dell’alloggio. Più è precisa la causale (con informazioni importanti e specifiche) più sarà facile ricostruire la provenienza degli importi in caso di controlli. Ovviamente, non è certo che l’Agenzia delle Entrate effettui dei controlli, ma basta semplicemente una somma bonificata sul conto che il Fisco potrebbe pensare a redditi di un’evasione fiscale: sta al contribuente, poi, fornire le prove che smentiscano la presunzione.